martedì, Novembre 11, 2025
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Nola, operaio cade da un’impalcatura al centro commerciale Vulcano Buono: è grave

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Dramma al centro commerciale Vulcano Buono di Nola, dove un operaio di 45 anni è rimasto gravemente ferito dopo essere caduto da un’impalcatura durante alcuni lavori di manutenzione. L’incidente è avvenuto nella tarda mattinata di oggi, in un’area laterale del complesso commerciale progettato da Renzo Piano, mentre l’uomo, dipendente di una ditta esterna, era impegnato in interventi di riparazione alle strutture metalliche che sostengono la copertura. Secondo le prime ricostruzioni, il lavoratore si trovava a circa cinque metri d’altezza quando, per cause ancora in corso di accertamento, avrebbe perso l’equilibrio precipitando violentemente al suolo. L’impatto è stato devastante: l’uomo ha riportato un grave trauma cranico, fratture multiple e lesioni interne. I colleghi che stavano lavorando con lui hanno immediatamente dato l’allarme e in pochi minuti sul posto sono giunti i sanitari del 118, che dopo averlo stabilizzato lo hanno trasportato d’urgenza all’ospedale di Nola, dove è stato ricoverato in prognosi riservata. Le sue condizioni sono considerate critiche ma stabili. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti anche i carabinieri della compagnia di Nola e gli ispettori del servizio Spisal dell’Asl Napoli 3 Sud, che hanno immediatamente avviato gli accertamenti per verificare se durante i lavori fossero state rispettate tutte le misure di sicurezza previste dalla normativa vigente in materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro. Secondo alcune indiscrezioni, l’operaio potrebbe essere caduto a causa di un cedimento parziale dell’impalcatura o per la mancanza di un adeguato sistema di imbracatura di sicurezza, ma al momento nessuna ipotesi è esclusa. I tecnici dell’Asl hanno sequestrato l’area del cantiere e il ponteggio su cui stava lavorando la vittima per effettuare i rilievi e verificare la conformità delle strutture. L’intera area è stata transennata e le attività di manutenzione sospese in via precauzionale fino a nuovo ordine. L’episodio ha scosso profondamente sia i colleghi del lavoratore sia i commercianti del centro, che hanno assistito attoniti ai momenti concitati dei soccorsi. Testimoni raccontano di urla improvvise e della corsa disperata dei soccorritori per salvare l’uomo, rimasto immobile a terra dopo la caduta. “Sembrava una scena irreale – ha dichiarato un negoziante del Vulcano Buono – si è sentito un tonfo fortissimo, poi il silenzio. Speriamo che ce la faccia”. Il drammatico incidente riporta ancora una volta al centro dell’attenzione il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro, un problema che in Campania continua a mietere vittime. Solo nelle ultime settimane, la regione ha registrato diversi episodi simili, tra cui quello avvenuto a Marcianise all’interno dello stabilimento Ecopartenope, dove persero la vita più operai travolti da un’esplosione. Le cosiddette “morti bianche” continuano a rappresentare una piaga sociale inaccettabile, spesso legata alla superficialità nei controlli, alla fretta nei lavori e al mancato rispetto delle norme di sicurezza. Secondo i dati Inail, nel 2024 in Campania si sono verificati oltre 9.000 infortuni sul lavoro, con un incremento del 7% rispetto all’anno precedente. Nola e il suo hinterland, dove si concentrano numerosi poli industriali e commerciali, risultano tra le aree più a rischio. Proprio per questo l’incidente di oggi non è un semplice episodio, ma l’ennesimo campanello d’allarme per un sistema produttivo che troppo spesso mette la velocità e il risparmio economico davanti alla tutela della vita umana. L’autorità giudiziaria, informata dell’accaduto, ha disposto l’apertura di un’inchiesta per lesioni gravissime colpose e violazione delle norme di sicurezza sul lavoro. Gli investigatori stanno ascoltando i colleghi dell’operaio, i responsabili della ditta appaltatrice e quelli del centro commerciale per ricostruire con esattezza la catena di responsabilità. L’uomo, residente nel nolano e padre di due figli, era considerato un lavoratore esperto, ma a quanto pare operava da alcuni giorni su turni particolarmente intensi per consentire la conclusione dei lavori entro la scadenza prevista. Intanto all’esterno dell’ospedale di Nola si sono radunati familiari e amici in attesa di notizie. “È un uomo buono, lavora da anni per mantenere la sua famiglia – ha detto un parente – non è giusto che ancora oggi si rischi la vita per guadagnarsi da vivere”. Parole che pesano come macigni in una terra in cui, troppo spesso, il diritto al lavoro sembra contrapposto al diritto alla sicurezza. E mentre i medici lottano per salvargli la vita, resta la sensazione amara di una tragedia che poteva e doveva essere evitata.

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