sabato, Luglio 12, 2025
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Non fiori, ma opere di bene.

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È il periodo di presentazione dei bilanci aziendali per l’approvazione e, nel contempo, della formulazione da parte degli amministratori di una proposta ai soci circa la destinazione da dare agli utili. Solitamente essa viene fatta dopo aver accontonato quanto previsto dal Codice Civile e l’eventuale quanto mai saggia di rinforzare le riserve straordinarie: in tempi come quelli che l’umanità stà attraversando, è il minimo che si possa fare, non fosse per altro che per buon governo di quanto compete agli amministratori, evitando così che la loro coscienza scenda a compromessi del tipo “prendiamo oggi senza fasciarci inutilmente la testa.’ Conclusione liberatoria di un ragionamento del genere potrebbe essere la dichiarazione susseguiosa del Presidente del CDA “ogni cosa a suo tempo” .Essa richiama alla mente la frase contenuta nell’ Ecclesiaste, , anche se il contesto in cui è collocata è diverso. Però il richiamo a quell’espressione mette in moto parecchi stimoli, sempre nel rispetto della riservatezza che tali operazioni presupongono.
Cio che, senza fatica, fa aggrottare le sopracciglia di una qualsiasi persona o gruppo, è il breve trafiletto ben piazzato nelle pagine di economia di un giornale qualsiasi, in modo che lo si noti poco. Chiunque si può così trovare con gli occhi sul trafiletto che riporta le performances dello IOR, l’ Istituto per le Opere di Religione. Esse sono tutt’ altro che di dimensioni limitate che di norma competono a un ente che orbita nella costellazione riferibile alla Santa Sede. È a questo livello della riflessione che deve essere evidenziato il “particolare” check di quell’organismo: non è una banca nè tantomeno un istituto di credito di qualsiasi genere. Certo é però che il suo entourage mercoledì scorso ha fatto
visita alla segreteria di Leone XIV per comunicare che sul suo conto era stata versata una cifra con diversi zero da parte dello IOR. Non è il caso di assumere atteggiamenti alla Sherlok Holme ma alcune perplessità bussano ai portoni degli addetti ai lavori. Per ora, e solo per ora è bene chiudere la parentesì, con l’impegno di riaprirla appena le acque dei tanti problemi economici presenti si saranno calmate.

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