Il Dicastero per il Clero ha pubblicato oggi un decreto ufficiale che stabilisce nuove disposizioni in materia di intenzioni di messa, con l’approvazione di Papa Francesco datata 13 aprile. Il documento riafferma l’importanza e la delicatezza del tema, volto a garantire una maggiore trasparenza e fedeltà alla tradizione ecclesiale.
Al centro del decreto, la conferma della legittimità per ogni sacerdote di ricevere un’offerta affinché la Santa Messa venga celebrata secondo una determinata intenzione. Si tratta di una consuetudine antica, riconosciuta come “uso approvato della Chiesa”, che unisce la dimensione spirituale della preghiera all’offerta materiale, in un gesto di partecipazione concreta dei fedeli.
Tuttavia, il documento introduce anche alcune importanti precisazioni. In particolare, l’applicazione collettiva di più offerte per una singola messa – pratica diffusa in diverse realtà – è considerata lecita solo se gli offerenti siano stati preventivamente ed esplicitamente informati e abbiano espresso il loro consenso in modo libero e consapevole. Il decreto chiarisce che la volontà degli offerenti non può essere mai presunta né inferita dal silenzio, richiamando così a una maggiore correttezza e attenzione nella prassi pastorale.
Una delle raccomandazioni principali del testo è quella di favorire le messe giornaliere con un’unica intenzione, promuovendo una celebrazione più personale e raccolta. Viene anche ribadito che accettare offerte in occasione di semplici celebrazioni della Parola o durante un mero ricordo nella messa è da considerarsi gravemente illecito, sottolineando che solo la celebrazione eucaristica nella sua integrità può essere oggetto di una specifica intenzione.
Infine, il decreto si chiude con un forte richiamo alla spiritualità e alla visione ecclesiale del sacramento eucaristico: “La messa non è un premio per i perfetti, ma un generoso rimedio e un alimento per i deboli”. Una frase che riecheggia le parole più volte pronunciate da Papa Francesco, e che invita a custodire il valore profondo dell’Eucaristia come spazio di misericordia, comunione e preghiera autentica.
Con questo decreto, la Santa Sede intende non solo offrire linee guida chiare, ma anche richiamare clero e fedeli alla responsabilità di vivere la liturgia con verità, evitando ogni forma di abuso o strumentalizzazione.