NUSCO: il borgo senza tempo nella provincia di Avellino in Campania
La Campania è ricca di borghi meravigliosi e affascinanti e tra questi c’è NUSCO – denominato “il balcone dell’Irpinia”, in provincia di Avellino. Situato ad un altezza di 914 metri sul livello del mare è disposto tra due monti, circondati dai fiumi; con terrazze che digradano, vicoli e cassette tradizionali, questo posto incanta il visitatore con i suoi panorami spettacolari da invidiare come in una fiaba. Le caratteristici del posto sono la tranquillità e la quiete, lo rendono perfettamente ordinato e rilassante. Non resta altro che scoprire i tesori di questo borgo senza tempo, con un passato ricco e origini antichissime.
NUSCO uno dei borghi più belli d’Italia tra mare e montagna, con la sua storia, cultura, tradizioni e leggende
La zona è stata popolata sin dalla preistoria, e con tutta probabilità è possibile che nei pressi dell’odierno borgo ci fosse un insediamento romano.Tra il VII e VIII secolo viene per la prima volta identificato il castrum di NUSCO, messo in questa strategica posizione geografica per il controllo dei valichi negli Appennini e nelle vallate circostanti. Con il tempo NUSCO si trasformò da piccolo insediamento periferico a un vero centro urbano sviluppato, caratterizzato di una cinta muraria, con il suo possente castello e con i suoi imponenti ed eleganti palazzi signorili.
Il territorio dell’Irpinia è uno dei più soggetti a terremoti in Italia. NUSCO, compreso tutto il territorio circostante, è stato più volte vittima di terribili terremoti, tra cui il più devastante e recente avvenuto nel 1980 che ha danneggiato gran parte del centro abitato, ma non per questo il suo fascino è andato perduto, ma anzi ancora oggi il borgo presenta il suo caratteristico centro storico tutto sommato ben conservato, a prescindere dei vari disastri naturali avvenuti nel corso dei secoli.
Il centro storico di NUSCO è ricco di splendidi monumenti e bellissimi edifici da visitare. Tra primi posti da visitare è senza dubbio costituito dalla Cattedrale di Sant’Amato. Si tratta di una chiesa la cui costruzione risale al XI secolo. Il suo campanile ha un altezza che raggiunge i 33 metri. All’interno della costruzione è collocata un’antica cripta risalente ai tempiazione della cattedrale. Il posto rappresenta una meta di pellegrinaggi, data la presenza delle ossa del Santo. Dirigendosi verso la periferia del borgo di NUSCO si può ammirare un altro edificio storico legato al culto cattolico: L’Abbazia di Santa Maria a Fontigliano, edificio che risale al XIX secolo e conserva in parte le caratteristiche legate alle costruzioni di quel periodo storico. Annesso all’edificio principale si può vedere l’antiquarium.
Durante il Medioevo, il Castello di NUSCO fu una fortezza sicura che dava protezione e riparo a Guglielmo, ultimo duca di Puglia, nel 1112, e Manfredi, nel 1254, avendo un ruolo storico di primo piano fra le comunità dell’Alta Irpinia fino alla metà del secolo XVII quando perse il ruolo di centro del feudo. La città è raccolta intorno al suo centro storico, fatto di piccole stradine di ciottoli, palazzi nobiliari e portali in pietra, che ricordano i fasti di questa terra che ha visto passare importanti dinastie, ognuna di queste ha arricchito la città di pregevoli testimonianze. Tra questi palazzi meritano di essere citati il Palazzo del Sordo, Palazzo Ciricetti, Palazzo Barbone, Palazzo Astrominica, Palazzo Calabrese e Palazzo della Saponara. Tra gli edifici religiosi si possono ammirare la chiesa della SS.Trinità, con interessanti affreschi di epoca medievale, e la chiesa di S. Giuseppe con la sua ricca facciata barocca.
Il nome del paese deriva dalla voce popolare “nusco” con la quale si designa il muschio, caratteristico del sottobosco. La città di NUSCO immersa nel verde dove la pace, pulizia, cortesia ed educazione si uniscono indissolubilmente al paesaggio artistico culturale di uno dei borghi più belli d’Italia è sicuramente una meta spettacolare da raggiungere.
Leggenda di NUSCO: la notte dei falò nel borgo di NUSCO…
Un’antica usanza che ha trovato larga diffusione in alcuni Paesi del nord Europa e in gran parte dell’Italia: rappresenta un segno di purificazione di anime, coscienze e corpi. Cosa vuole dire?…i falò di NUSCO, sono legati alla celebrazione di Sant’Antonio Abate, che si festeggia il 17 gennaio, protettore degli animali, guaritore di tutti i mali e in particolare dell’Herpes Zoster (fuoco di Sant’Antonio), e patrono della comunità contadina di NUSCO. Proprio i fuochi che venivano accesi per celebrare il Santo e chiedergli aiuto, nei secoli, hanno alimentato le leggende su questa figura sacra; è stato proprio il miracoloso fuoco guaritore di Sant’Antonio a dar vita quindi alla tradizione dei falò.
La leggenda all’origine dei falò di NUSCO venne associata ad un evento catastrofico. Nel 1656 ci fu una grandissima epidemia di peste che investi l’Irpinia e tutto il Mezzogiorno, causando solo nel piccolo comune di NUSCO circa 1200 vittime. In quella occasione per la prima volta furono accesi i falò come mezzo di purificazione corporale e spirituale, ma anche per chiedere, in extremis, l’aiuto sacro di Sant’Antonio Abate. La leggenda narra che l’accensione dei falò servi a cessare l’epidemia.
La Notte dei Falò; tradizione che si rifà tutti gli anni, è un incrocio sacro e profano tra storia e modernità e attrae oggi moltissimi visitatori provenienti da tutte le parti d’Italia. Questo evento si ripete ogni anno dal 14 al 17 gennaio. La città si illumina con fiamme che si innalzano nel buio della notte. Inoltre l’ultimo giorno della festa, oltre alla riaccensione dei fuochi ed all’apertura degli stand gastronomici che saranno presenti tutto il week end, il centro storico sarà animato da maschere e musica che daranno il via al Carnevale avellinese. NUSCO è famosa per le sue feste ed eventi che durante l’anno accendono la città, rendendo l’atmosfera ancora più magica.
Un viaggio è sempre una scoperta, prima di luoghi nuovi e la scoperta di ciò che i luoghi nuovi fanno alla tua mente e al tuo cuore. Viaggiare è sempre, in qualche forma, esplorare se stessi…