È arrivata oggi la sentenza per il minorenne accusato dell’omicidio di Santo Romano: 18 anni e 8 mesi di reclusione. Il giudice per l’udienza preliminare, Umberto Lucarelli, ha riconosciuto l’imputato colpevole di omicidio volontario, tentato omicidio e porto abusivo di arma, al termine di un processo che ha scosso l’opinione pubblica e lasciato una ferita profonda nella comunità.
Oggi, all’uscita del Tribunale dei Minori, la rabbia dei familiari di Romano si è fatta sentire con forza. “Vergogna! Questa non è giustizia!”, hanno gridato tra lacrime e indignazione, circondati da amici e sostenitori. Per molti, la pena inflitta è troppo lieve rispetto alla gravità del reato.
“È un fallimento della società. Se proviamo a insegnare ai nostri figli il rispetto delle regole e poi vediamo queste cose… Siamo in una guerra, non sotto le bombe ma di fronte a pistole e coltelli che possono colpirci in ogni momento”, incalza la zia di Santo. La folla di amici e parenti di Santo ha applaudito le invettive della madre contro la giustizia e i giudici.
Il caso, già al centro dell’attenzione mediatica, promette di far discutere ancora a lungo, anche alla luce di un possibile ricorso in appello. Intanto, la comunità resta divisa tra chi invoca pene più severe e chi chiede un maggiore impegno nella prevenzione del disagio giovanile.
