Erano Gay i due uomini aggrediti a Fuorigrotta dal proprio vicino. Era questo quello che si ripeteva l’uomo per giustificare la sua brutale azione. Entrambi 30enni sono stati colpiti violentemente in viso e sul corpo senza avere la possibilità di replicare, e la motivazione? nessuna. Nonostante le lotte, le associazioni e le forti parole di chi appartiene e chi no alla comunità LGBTQIA+ le aggressioni omofobe sono all’ordine del giorno senza alcuna prevenzione o tutela da parte delle forze dell’ordine. “Siamo di fronte a un vero e proprio bollettino di guerra” denuncia Antonello Sannino, presidente di Antinoo Arcigay Napoli. “Il sostegno e la comprensione da parte del gruppo non saranno abbastanza però per i due giovani che sono stati aggrediti. Prima di loro altri hanno dovuto affrontare un trauma del genere solo per essersi esposti per chi sono. “È una vera e propria emergenza sociale, un’emergenza sicurezza per le persone LGBTQIA+”.
L’associazione chiede alle istituzioni di “intervenire con urgenza per contrastare l’odio e la violenza omofobica, di fermare le politiche d’odio e invita la cittadinanza a manifestare solidarietà e supporto alle vittime” aggiunge Sannino afflitto dall’accaduto. I social incitano a togliersi le maschere, anche in radio e tv tutti sono liberi di mostrarsi per chi sono eppure nel proprio intimo e nella propria quotidianità c’è ancora paura; una paura che sembrava essersi dissolta, una paura che le nuove generazioni sembrava stessero lasciando al passato per accogliere un mondo privo di giudizi, una paura che ormai si raccontava poco ma probabilmente non era ancora stata sradicata. Casi crudeli come questi ci rendono partecipe di come l’omofobia sia ancora una mela marcia della nostra società di cui le istituzioni si sono dimenticate dopo aver bloccato nel 2021 la proposta del DDL ZAN unica possibilità di tutela contro queste discriminazioni e violenze trascurandone l’importanza e lasciando senza una voce chi avrebbe più bisogno di gridare aiuto in questo momento.