ALFREDO TRAVERSA HA REALIZZATO UN DOCUMENTARIO”IL COMPLESSO DI WALTER”, E PROGETTATO”IL SARCHIAPONE” IN CERAMICA CON I FRATELLI MONTEFORTE E FRANCESCO ANNICCHIARICO.
In occasione della decima edizione di ”ORECCHIETTE NELLE’NCHIOSCE” a Grottaglie(Ta), ci sarà un omaggio a Walter Chiari, il grande artista di origini grottagliesi, sarà ricordato dall’attore e regista Alfredo Traversa, con il suo “SARCHIAPONE”.
Ma chi è “IL SARCHIAPONE”?
Il termine, uno dei più usati nel capoluogo partenopeo e in origine meno compreso al di fuori di esso, divenne popolarissimo in tutta Italia grazie ad uno sketch televisivo del comico Walter Chiari, presentato per la prima volta nel programma Rai La via del successo nella puntata di domenica 9 febbraio 1958.
“IL SARCHIAPONE” , nel tempo prende forma, si materializza e si scopre il luogo di nascita e concepimento.
Lo racconta lo stesso Alfredo Traversa nel 2016 nell’intervista realizzata e pubblicata da LECCECRONACA.IT (1), e racconta che “il famoso ‘SARCHIAPONE’ è nato a Grottaglie. Sì, quell’ animale inventato, l’ ultimo capolavoro della commedia dell’ arte, dell’ avanspettacolo, poi riproposto anche al cinema e in tv. Mitico, il canovaccio, con esiti sempre esilaranti.
A bordo di un treno in viaggio, in uno scompartimento ferroviario affollato di passeggeri, quando ancora non esistevano le prenotazioni obbligatorie di Trenitalia, uno di essi, Carlo Campanini, comincia ad armeggiare con uno scatolo coperto da un telo, e riferisce agli altri di avere con sé un SARCHIAPONE americano.
Uno degli altri passeggeri, Walter Chiari, fingendo di sapere di cosa si trattasse, per farsi bello agli occhi altrui, allestisce una conversazione con il proprietario come se ne fosse competente e come se l’animale gli fosse consueto.
Da qui, un esito dirompente, in cui ‘ il sarchiapone’ assumeva tratti via via sempre più spaventosi, a tal punto che tutti gli altri viaggiatori, terrorizzati, abbandonavano a mano a mano lo scompartimento, fino a che alla fine rimanevano solamente Chiari e Campanini, il quale rivelava che si trattava solamente di un pretesto per terrorizzare i passeggeri e poter viaggiare da solo nello scompartimento, dormendo di notte.
La scenetta ebbe una straordinaria diffusione nella cultura popolare, a tal punto che venne in seguito variamente ripresa, e all’ animale inventato venne dato anche una sua propria fisionomia.”
Il 20 dicembre 2016 ricorreva l’ anniversario della morte di Walter Chiari, a 67 anni, avvenuta a Milano, nel 1991, mitico attore che ha lasciato un segno indelebile nella storia del teatro, del cinema e della televisione italiana.
Egli nacque a Verona, nel 1924, e visse poi a Milano. Ma le sue origini erano pugliesi. Il papà era di Grottaglie, agente della Polizia di Stato, poi trasferito al Nord. Del resto, il suo vero cognome, Annicchiarico, è di chiare e precise origini tarantine.
Nel 2016 c’è stata la visita a Grottaglie del figlio di Walter, e di Alida Chelli, Simone Annichiarico (al centro, nella foto), in occasione dell’ intitolazione di una via della cittadina alla memoria del suo grande papà. Nell’ occasione, anche l’ abbraccio con le anziane cugine.
Alfredo Traversa, sempre attento alla riscoperta e alla valorizzazione di tanti aspetti culturali legati al territorio, e alla riproposizione di motivi e personaggi ‘eccezionali’, come Giovanni Testori e Pier Paolo Pasolini, ai quali ha dedicato gli ultimi due suoi lavori teatrali, ha puntato dunque ora l’ attenzione sulle comuni origini per quanto riguarda un mito come Walter Chiari. Con un doveroso omaggio della sua comunità, e con una meritoria opera di divulgazione culturale. Ma anche con qualche scoperta interessante, e qualche ‘chicca’. (nella foto l’intitolazione di un largo nel quartiere parco degli ulivi di Grottaglie).
Racconta Alfredo Traversa” che proprio a Grottaglie, in un laboratorio di ceramiche artigianali, ne venne realizzato uno ‘vero’, che prendeva spunto a sua volta da racconti analoghi della antica cultura popolare: caso più unico che raro, in cui un’ espressione verbale inventata si trasforma in un ‘oggetto’ concreto”.
Egli coltivò sempre le sue radici. Anzi, a Grottaglie, nella stessa bottega dove era stato creato, o ricreato che dir si voglia, il suo ‘SARCHIAPONE’, Walter Chiari, poco prima di morire, tenne il suo primo ed ultimo spettacolo nel paese dei suoi natali.
Altro aneddoto raccontato da Alfredo Traversa “ricordiamoci di Walter Annicchiarico. Io lo ricordo con le scarpe in mano a Grottaglie, nella bottega (dove nasce il Sarchiapone in ceramica) dove Walter tenne il suo primo spettacolo a Grottaglie, due mesi prima di morire. La foto lo ritrae quella sera, che si toglie le scarpe per calpestare il suol ‘natio”
Il SARCHIAPONE in ceramica è stato un progetto di Alfredo Traversa realizzato da Francesco Annicchiarico con la Bottega Monteforte.Un caso unico nei manufatti ceramici di Grottaglie, da anni l’opera in ceramica, segnalato alla Mostra della Ceramica di Grottaglie “
Nella foto i fratelli Monteforte (foto Zanata)
Per l’originale e ironica creazione del soggetto fantastico”, esempio di ceramica antropomorfa è diventato il premio ufficiale del Festival di Cervia dedicato a Walter Chiari.
In una foto Simone Annicchiarico (figlio di Alida Chelli e Walter) a Grottaglie dove ‘battezza’ il Sarchiapone con il Prof. Annicchiarico.
Nell’altra foto i fratelli Monteforte con il primo Sarchiapone in lavorazione (foto Zanata) che io ho voluto vedere come coppia ‘walter’ di Chiari e Campanini.
Nel corso degli anni, mantenne i rapporti con parenti e amici. Ma ufficialmente, al di là del ‘privato’, nel ‘pubblico’ non andava bene.
Un altro aneddoto divulgato da lui nell’ occasione, si riferisce al problematico rapporto che intercorse fra Waltr Chiari e la sua città di origine,l’ ostilità che derivò da una circostanza precisa.
Negli anni Cinquanta, dovendosi costruire un Monumento ai Caduti, il ‘notabile’ democristiano del posto, l’ onorevole Gaspare Pignatelli. chiese a tutti i ‘famosi’ della cittadina un contributo in denaro, ma da Walter Chiari, ricevette solamente una foto con dedica.
E se la legò al dito, decretando l’ostracismo virtuale.
Beh, anche Walter Chari comunque, a sua volta, si vendicò, a modo suo: in tante scenette, ed episodi dei suoi film, il più famoso con le sembianze
interpretative di Peppino De Filippo, mise in scena un ‘onorevole democristiano’ assai poco onorevole, che aveva per tanti tratti e tante rimandi la chiara matrice del notabile grottagliese Gaspare Pignatelli.