Situazioni d’emergenza trattate come in un vero Pronto Soccorso, ma senza le strutture, il personale e le risorse adeguate. È quanto sta accadendo all’ospedale di Agropoli, dove il punto di primo intervento — attivo per normativa solo 12 ore al giorno — sarebbe ormai diventato di fatto un servizio d’urgenza h24. A lanciare l’allarme è il Sindacato Fisi, sede provinciale di Salerno.
“Ogni giorno, infermieri e operatori sanitari si ritrovano a fronteggiare situazioni critiche che richiederebbero un’organizzazione da Pronto Soccorso vero e proprio” afferma Adolfo Ardovino, Commissario Provinciale Fisi per Salerno e provincia. “I nostri colleghi sono costretti a lavorare come in un reparto di emergenza strutturato, pur operando in un servizio che dovrebbe essere limitato all’attività diurna e supportato dal 118 nelle ore notturne.”
Il problema, sottolinea il sindacato, non è soltanto di tipo organizzativo, ma tocca anche aspetti delicati legati alle responsabilità professionali. Agli infermieri, infatti, viene chiesto spesso di effettuare triage complessi, assumendosi la piena responsabilità clinica del primo inquadramento del paziente — un compito che spetterebbe a strutture con personale medico specializzato e un assetto ben diverso.
In risposta alla situazione, il sindacato Fisi ha annunciato la richiesta di un incontro urgente e monotematico con la direzione del presidio ospedaliero. “Non si può continuare a far finta di niente” conclude Ardovino. “Servono chiarezza, risorse adeguate e tutele per chi ogni giorno mette in gioco la propria professionalità e la sicurezza dei pazienti.”
Nel frattempo, a pagare il prezzo più alto restano gli operatori sanitari — e i cittadini che si rivolgono a una struttura che, nei fatti, sta andando ben oltre i limiti per cui è stata pensata.