Parte oggi l’edizione 2025 del Festival di Sanremo con la quale si esaurisce l’ultima convenzione Rai. L’obiettivo è chiedere al Consiglio di Stato di riformare la sentenza del Tar ligure che ha bocciato il sistematico affidamento diretto di organizzazione del Festival, e della gestione dei diritti collegati, tramite la formula delle convenzioni. I percorsi legali di Rai e Comune si differenziano sulla separazione netta tra marchio e format, stabilita dai giudici genovesi nel valutare il ricorso della Just Entertainment, guidata dal manager musicale Sergio Cerruti, che ha scatenato il caso. La RAI insiste sul concetto d’inscindibilità dei due elementi, tanto è vero che ne fa asse portante dell’istanza di riesame appena presentata all’organo di appello in sede di giustizia amministrativa. Il sindaco Avvocato Alessandro Mager sostiene: “Il Comune, proprietario del marchio ribadisce, in realtà, in questa fase l’argomento non è rilevante ai fini del contenzioso in atto . l format, semmai, è di competenza del giudice civile, in quanto la discussione verte sul fatto se il Comune debba per forza indire una manifestazione d’interesse aperta a tutti per arrivare all’affidamento del Festival, oppure possa continuare con la Rai, come sempre avvenuto. Detto questo, anche noi contestiamo le conclusioni del Tar, tanto che depositeremo il ricorso al Consiglio di Stato tramite lo studio legale Bonura, che ha l’incarico di tutelarci. E, come già fatto nella difesa in primo grado, rivendichiamo la piena correttezza dell’operato dell’amministrazione che ci ha preceduto nel rapportarsi con la Rai, esplicitato attraverso le convenzioni”. Un punto in comune unisce i due enti: “la richiesta di sospensiva degli effetti del verdetto pronunciato dal Tar, in attesa di entrare nel merito della questione, con i giganteschi interessi che muove. Su questo aspetto è lecito attendersi una risposta dei giudici romani abbastanza celere”. Avverte ancora Mager: “Ma, inevitabilmente, sarà più importante sapere quando potrà arrivare il pronunciamento nel merito, i cui tempi solitamente non sono brevissimi”. Intanto, in Comune si lavora per varare il bando della manifestazione d’interesse. “C’è una sentenza e dobbiamo rispettarla. Abbiamo messo sul tavolo tutti gli elementi utili e possibili, con il gruppo di lavoro formato subito dopo il verdetto del Tar. A Festival concluso arriveremo a una sintesi”. Mager e l’assessore Alessandro Sindoni, altro avvocato, coordinano un team composto dal segretario generale Monica Di Marco, dalle dirigenti dei settori finanze e turismo-manifestazioni-sport, dal funzionario del servizio gare e contratti, dall’avvocatura comunale e dal capo di gabinetto. La partita è appena iniziata e chissà quando finirà. Mager dice: “Da avvocato sono abituato a vivere queste situazioni, per cui le affronto con la giusta dose di tranquillità. Di certo, faremo tutto ciò che ci sarà consentito per tutelare il Festival e, di riflesso, gli interessi della nostra città, al di là di ogni ostacolo e perplessità. Il Comune è proprietario del marchio e chi vuole organizzarlo deve passare da noi”. Nell’attesa, parte l’edizione 2025, con la quale si esaurisce l’ultima convenzione Rai. Poi, ci s’incamminerà su una strada sconosciuta, accessibile a tutti i soggetti che abbiano adeguati requisiti per cercare di ‘soffiare’ alla Tv di Stato la gallina dalle uova d’oro, anche se, dalla RAI insistono: “Nessuno al di fuori della Rai è titolato a organizzare il Festival nella sua versione attuale, i cui diritti le spettano in via esclusiva”. Vedremo cosa succederà. Intanto Buon Festival a tutti!