Pavel Durov, fondatore e amministratore delegato della società di messaggistica criptata Telegram, è stato fermato questa sera intorno alle 20 appena sceso dal suo aereo privato sulla pista dell’aeroporto parigino di Le Bourget. Inserito nel fascicolo delle persone ricercate, Pavel Durov arrivava dall’Azerbaigian. Su di lui pende un ‘mandato di ricerca’ francese, spiccato sulla base di un’indagine preliminare.
Le accuse della magistratura sono molto pesanti: a Durov è contestata la mancanza di moderazione sulla propria piattaforma e di cooperazione con le forze dell’ordine, elementi che lo renderebbero complice delle attività illegali che trovano terreno fertile su Telegram, e che spaziano dal traffico di droga a quello di materiale pedopornografico, fino alle frodi. Sempre da Tf1 arriva l’indiscrezione per cui “Durov verrà sicuramente messo in detenzione provvisoria”.
Durov non era solito spostarsi troppo in Europa, probabilmente perché sapeva di essere potenzialmente nel mirino delle autorità: preferiva muoversi tra Emirati Arabi, Sud America e paesi dell’ex Unione Sovietica. A marzo il fondatore di Telegram aveva però ricevuto un avvertimento anche dal Cremlino: la Russia infatti gli domandava maggiore cautela ed attenzione dopo aver appreso che l’applicazione di messaggistica era stata impiegata per reclutare gli uomini che hanno sferrato l’attacco al Crocus City Hall, una sala da concerto nella periferia di Mosca. Al momento i dettagli sono ancora scarsi: ci aspettiamo che nelle prossime ore emergano ulteriori informazioni in grado di definire più nitidamente la situazione.