La storia di Elisa Corda è un grido di dolore, un’accusa diretta contro un sistema che le ha strappato via la dignità, un pezzo alla volta…
Dopo un devastante incidente automobilistico che le ha portato via l’uso di una mano, Elisa si è trovata schiacciata da una sentenza crudele che l’ha condannata non solo a sopportare il dolore fisico e psicologico ma anche un debito insostenibile di circa 70.000 euro nonostante l’irreversibile mutilazione, e che l’ha intrappolata in una spirale di debiti…
Una cifra che non rappresenta solo un numero ma soprattutto il peso della sua ingiustizia…
Questa vicenda rappresenta l’ennesimo fallimento di un sistema giudiziario che spesso e volentieri protegge il carnefice e non la vittima…
Con le spalle al muro e nessuna via d’uscita, Elisa si è rivolta alla piattaforma OnlyFans per raccogliere fondi e per cercare il modo per far fronte alla sua situazione disperata…
Ma questa non è stata una scelta felice…è stata una resa obbligata dalle circostanze, un atto di sopravvivenza per una donna che non ha avuto giustizia e che non avrebbe dovuto far ricorso alla mercificazione del proprio corpo per poter sopravvivere…
Attraverso il suo profilo, Elisa mostra il proprio corpo ma condivide anche la propria storia insieme alle cicatrici che portano il segno di un destino avverso e di una società che l’ha abbandonata…
Dietro questa scelta controversa c’è molto di più…c’è un messaggio doloroso che denuncia un sistema che non protegge chi ha bisogno…un sistema che addossa sulle spalle della vittima il peso di una battaglia legale infinita…
Elisa non dovrebbe essere condannata per la sua scelta, piuttosto andrebbe sostenuta ed ascoltata…
La sua vicenda è un’accusa contro l’ingiustizia che ancora oggi la schiaccia e che dovrebbe indignare ognuno di noi…