venerdì, Maggio 23, 2025
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POESIE DI GJIN MUSA, INTERPRETATE E TRADOTTE IN ITALIANO DA MARIA TERESA LIUZZO

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Test123

 

                                  POESIE DI GJIN MUSA

 

INTERPRETATE  E  TRADOTTE  IN  ITALIANO DA MARIA TERESA LIUZZO

DIRETTORE DELLA RIVISTA DI CULTURA INTERNAZIONALE ”LE MUSE” –

POETA- SCRITTRICE- SAGGISTA- CRITICO LETTERARIO E D’ARTE-

OPINIONISTA- OPERATORE CULTURALE- TRADUTTORE- GIORNALISTA-

EDITORE (ITALIA)

 

 

 

MORTE TRA FRATELLI

Dove hai preso quel fucile?

Perché questi atti criminosi?

Gli spari rimbalzano intorno,

il sangue imbratta volti,

strade e pareti.

Come in un mattatoio scende il silenzio dei Morti.

Forse è il volere di Dio che ci condanna?

Ha deciso che gli Albanesi

non meritano di essere felici?

Tutto ciò che accade è voluto dal Cielo?

Oppure è il tradimento atavico dell’uomo?

Risorgi dalla tomba Kastriot*,

porta con te Anton Çetta**.

Convocate un’assemblea

che decida e non permetta

che altro sangue continui a scorrere

su cumuli di cadaveri

come avvenne nel ’97.

(Gjin Musa – Roma 1998)

 

 

 

AI RIFUGIATI NEL MONDO

Sorgi stella del mattino

che riscaldi la terra,

splendi o luna,

tu che illumini la notte

dove si specchiano le stelle

e nutri la speranza dei profughi.

 

Chi nei centri di raccolta,

chi nelle carceri,

chi come un viandante per le strade,

ognuno di loro disperatamente invoca Dio:

”Aiutaci o Signore, ovunque Tu sia!”

Abbiamo lasciato casa e Patria,

abbandonato sorelle e fratelli

tra le lacrime versate

ad ogni abbraccio.

Abbiamo salutato madre e padre

col cuore a pezzi

nella notte ghiacciata.

Li abbiamo visti sull’uscio

tremare come ombre,

con lo sguardo impietrito,

sentivamo il loro respiro affannato

e letale come uno strale

sfiorarci le spalle.

Furono tutti figli del mondo,

smarriti come uccelli senza un nido,

abbandonati e tristi

come orfani.

Domandavano al silenzio

chi fossero i loro genitori

e quale fosse il loro Paese!

Gjin Musa – Bruxelles 1994

 

*Giorgio Kastriota -abile condottiero e diplomatico fu principe d’Albania e re dell’Epiro (Dibra 6 Maggio 1405 – Alessio 17 gennaio 1468)

**Anton Çetta – Accademico albanese e prof. universitario del Kosovo (Dakovica 3 gennaio 1920 – Pristina 4 novembre 1995)

Entrambi furono grandi patrioti

 

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