POESIE DI YUSUF FERHAT
INTERPRETATE E TRADOTTE IN ITALIANO DA MARIA TERESA LIUZZO
DIRETTORE DELLA RIVISTA DI CULTURA INTERNAZIONALE ”LE MUSE” –
POETA- SCRITTRICE- SAGGISTA- CRITICO LETTERARIO E D’ARTE-
OPINIONISTA- OPERATORE CULTURALE- TRADUTTORE- GIORNALISTA-
EDITORE (ITALIA)
PERCORRENDO LE VENE DEL TEMPO
Ho attraversato le vene del tempo.
Ho riempito di blu
mari e fiumi della mia vita.
Nei palmi del giorno
cresce un ricciolo di piume,
i suoi capelli sono diventati una criniera.
Con la voce spezzata,
dalla terra irraggiungibile
vomitava una parola…
leccando l’oscurità rauca di un urlo.
Strappa il vento
i capelli del cielo.
La ruggine dell’esilio
si separa dalla guaina.
Il colore sboccia
nei campi del dolore.
Vola lontano e raggiunge il marciapiedi
la radice del fiore…
Sono così sorpreso
nelle strade
della città perduta.
Il mare è sereno.
La riva si rinnova festosamente.
Il suono sfiora se stesso,
mutando in una dolce melodia.
Camminano insieme,
mano nella mano
sulle spalle della sera.
LA STRADA INGHIOTTISCE LA SUA VOCE
Si contraggono gli occhi al mattino.
La tensione attutisce
il rumore del cortile.
Sui pendii della distanza
trova asilo la separazione.
Si sdraia il tempo
sulla gobba del dolore.
Carri colmi di ansia
attraversano i binari
infranti della speranza.
Appaiono strabici
gli occhi del giorno
sulle gote ferite dell’aurora.
Sulle strade aumentano
i passi frettolosi della gente.
La città profuma di colori
e di sapori autunnali.
Estatica, una solitudine
algida sul marciapiede…
Gocciola l’oscurità
dalle pupille umide
della notte.
Il viale inghiottisce la tua voce.
Alla stazione
l’ultimo saluto di tristezza.
Riposa il passero in soffitta
dopo avere smesso di cantare.
Sogna la luna
nell’azzurro abbraccio delle nuvole.
Yusuf Ferhat