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Pompei, Santuario della Misericordia: detenuti, cappellani e istituzioni insieme per riscrivere la speranza

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Pompei, 26 aprile 2025 – In un Santuario gremito di fede e commozione, si è celebrata sabato una straordinaria Giornata della Misericordia dedicata ai detenuti della Campania. Una giornata che ha visto la presenza di numerosi istituti penitenziari, dei cappellani carcerari, del vescovo Francesco Saverio Cascio, referente episcopale per la pastorale carceraria della Conferenza Episcopale Campana, e del Garante regionale dei diritti delle persone detenute, prof. Samuele Ciambriello. Ma i protagonisti veri sono stati loro: i ristretti, uomini che hanno commesso errori, ma che oggi cercano riscatto, senso, una possibilità di rinascita.

Un momento profondo di preghiera, ascolto e testimonianza, nato sotto il segno di Papa Francesco, che sin dal primo giorno del suo pontificato ha voluto mettere i poveri, i fragili e i detenuti al centro del cammino della Chiesa. Non è un caso che proprio in un carcere, quello di Regina Coeli, nel 2015, il Papa aprì simbolicamente la Porta Santa del Giubileo straordinario della Misericordia, ponendo la questione penitenziaria come priorità pastorale e sociale.

“La misericordia è una giustizia più grande”, ha ricordato il vescovo Cascio durante l’omelia, rivolgendosi ai detenuti presenti, ai cappellani e agli operatori penitenziari: parole che hanno toccato corde profonde. Non si è trattato solo di un momento liturgico, ma di un segno concreto di vicinanza della Chiesa a chi vive il carcere come esperienza di dolore, solitudine e attesa.

Il prof. Samuele Ciambriello, da anni in prima linea per la tutela dei diritti delle persone private della libertà, ha sottolineato l’importanza di occasioni come questa: “Ogni volta che accompagniamo un detenuto fuori dal carcere per vivere un’esperienza di fede e comunità, stiamo lavorando concretamente al suo reinserimento. La società si costruisce anche così: dando fiducia a chi ha sbagliato, senza giudicare, ma promuovendo il cambiamento.”

Tanti i racconti di detenuti provenienti da diversi istituti della regione – Secondigliano, Poggioreale, Santa Maria Capua Vetere, Eboli, Avellino – che hanno condiviso storie di caduta e di rinascita, accompagnati da cappellani e volontari che ogni giorno operano silenziosamente tra le mura delle carceri, offrendo ascolto, conforto, opportunità educative e spirituali.

Il Santuario di Pompei, con la sua vocazione mariana e popolare, si è rivelato ancora una volta luogo di accoglienza, misericordia e riscatto. La presenza di Maria, venerata qui come Regina del Santo Rosario, ha reso questo incontro ancor più significativo, richiamando tutti al cuore del Vangelo: nessuno è mai perduto per sempre.

Questa giornata, promossa dalla Pastorale Carceraria Campana, non è stata solo un evento simbolico, ma un tassello concreto in un percorso più ampio di riconciliazione e reinserimento sociale. Perché non basta parlare di rieducazione: bisogna viverla, costruirla, accompagnarla giorno dopo giorno, con gesti come questi che restituiscono dignità e futuro.

E allora, da Pompei, si alza un messaggio forte e chiaro: nessuno è escluso dalla misericordia di Dio, e ogni uomo ha diritto a una seconda possibilità. È questo il cuore pulsante di una Chiesa che vuole stare nelle periferie esistenziali, anche – e soprattutto – dietro le sbarre.

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