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Ponte Morandi, per Castellucci chiesti 18 anni e 6 mesi | I pm: “L’ex ad di Autostrade come Lord Voldemort”

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La Procura di Genova ha avanzato una richiesta di condanna a 18 anni e sei mesi di reclusione per Giovanni Castellucci, ex amministratore delegato di Autostrade per l’Italia (Aspi), nel processo relativo al crollo del Ponte Morandi del 14 agosto 2018, che costò la vita a 43 persone. Castellucci è imputato fra i 57 responsabili a vario titolo, accusati di omicidio pluriaggravato colposo, disastro colposo, falso, rimozione di dispositivi di sicurezza. I pm Walter Cotugno e Marco Airoldi hanno presentato una requisitoria iniziata a giugno 2025, e dopo mesi di lavoro hanno delineato una posizione molto critica nei confronti dell’ex ad.

Fra i punti salienti:

  • Castellucci, secondo l’accusa, era a conoscenza già dal 2009 delle condizioni degradate del viadotto ma ha ritardato gli interventi necessari, applicando una politica di contenimento dei costi e massimizzazione del profitto.

  • La Procura ha parlato di una “enciclopedia di elementi negativi”, ciascuno “più grave dell’altro”, volti a sostenere che la colpa sia stata non solo colposa ma con una grave consapevolezza del rischio.

  • L’accusa include che si fosse costruito un modello aziendale che anteponeva profitto, benefit personali, carriera e prestigio societario all’adeguata manutenzione delle infrastrutture.

Durante la requisitoria, i pm hanno utilizzato un’immagine forte: hanno paragonato Giovanni Castellucci a Lord Voldemort, il celebre antagonista della saga di Harry Potter, definendolo “l’innominabile”. Un paragone inteso a descrivere un personaggio che avrebbe creato un clima di potere e paura, tale che “quando si scriveva di lui mettevano i puntini”, per evitare di nominarlo direttamente. È stato usato per sottolineare come il comportamento e la posizione di Castellucci fossero diventati in qualche modo intoccabili, forse avvolti in un’aura di autorità che scoraggiava critiche e opposizioni anche interne o fra analisti esperti.

Altre richieste di pena

Oltre a Castellucci, la Procura ha formulato richieste anche per altri imputati:

  • Michele Donferri Mitelli: 15 anni e sei mesi;

  • Paolo Berti: 12 anni e sei mesi;

  • Altri imputati (tecnici, dirigenti) con pene diverse a seconda dei ruoli e delle responsabilità contestate.

Complessivamente, per i 57 imputati, la Procura ha chiesto quasi 400 anni di carcere cumulati.

Le reazioni

  • Comitato Vittime — Egle Possetti, portavoce del Comitato in ricordo delle vittime del Ponte Morandi, ha espresso “soddisfazione” per la richiesta, sottolineando che i pm hanno offerto un ragionamento “lineare sulle enormi responsabilità” e sulla “continua cecità” rispetto ai problemi del ponte, ben noti già da anni.

  • Difesa di Castellucci — L’avvocato Guido Carlo Alleva ha definito la richiesta “inaccettabile”, “una pena spaventosa”, criticando il ricorso a espressioni personali riguardo alla personalità di Castellucci, che secondo la difesa vanno al di là di ciò che il processo penale può e deve giudicare.

Aspetti processuali aperti e scenari futuri

  • È prevista una discussione delle parti civili, seguita dalle difese, dopo la fine della requisitoria. Il processo è lungo e complesso, con decine di imputati e molteplici capi d’accusa.

  • Alcune imputazioni sono già considerate prescritte o rischiano di essere tali, secondo quanto ammesso dalla stessa accusa. Ci saranno quindi dei momenti decisivi su quali capi saranno effettivamente valutati dal tribunale.

  • Il dibattimento di primo grado è iniziato nel 2022; la sentenza è attesa entro l’estate del 2026.

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