di Pierro Matilde ( Si racconta nel suo piccolo mondo negli Alburni)
Ho sempre sognato di vivere la mia entità al di sopra delle nuvole, bisognava solo cercare un contesto specifico che ti aiutasse ad andare oltre.. Ecco che in un giorno d’ estate mi sono trovata innescata nella frescura del Cilento, non conoscendo nessuno ma solo la mia metà abbiamo provato ad avventurarci in questo sogno. Sogno o realtà non faceva differenza, ma ci ha aiutato a vedere il sole allo Zenith. Tra luoghi, borghi, montagne, colline, e persone proiettate a vivere la loro quotidianità con i monti, ci siamo resi conto che il sole qui è sempre allo Zenith. Direte perché è allo Zenith? Semplice, il sole è allo Zenith quando è in verticale in un punto specifico terrestre. Alzare la testa è osservare il sole nella sua verticale e come se non vorrebbe mai tramontare. In effetti un contesto cosi particolare come il Cilento, frastagliato da colline e punte sormontabili di monti ancora da raggiungere gli Alburni e il Vallo di Diano, con le sue gole profonde lambite da sorgenti di acqua che scivolano verso il Tirreno molto lontano, ma danno vita a priori a borghi antichissimi di generazioni che fanno di tutto pur di non estinguersi. I loro raggi solari sono caldi già dalle prime ore dell’ aurora, sembrano formiche che escono dalle tane per iniziare un nuovo lavoro.. on è l’ aurora delle città che rimangono deserte fino a tarda mattinata, è l’ aurora della pochissima gente che a differenza delle metrò , il sole è allo Zenith già alla prima alba.
Ho provato a vivere la loro quotidianità, ho cercato anche la loro aurora ma era sempre troppo presto per me. Perché qui il sole è sempre allo Zenith fino al rosso di sera che rientrando nelle loro dimore lasciano oltre le nuvole il profumo intenso dei loro camini.