sabato, Luglio 19, 2025
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Quattro anni dopo Diego Armando Maradona: tributo ad un calciatore simbolo di Napoli nel mondo

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Sono trascorsi solo quattro anni dall’addio al calcio di Diego Armando Maradona. Dico solo quattro perché finché è stato in vita, Maradona El Pibe de Oro, ha continuato a dettare regole in campo, seppur avesse appeso le scarpe al chiodo molti anni prima. Una presenza non fisica ma mentale e spirituale che ha sempre, in un certo senso, condizionato i match del club partenopeo.

Era il 5 luglio 1984 quando un giovane e ambizioso Diego, all’epoca 24enne, arriva a Napoli forse inconsapevole di quello che sarebbe stato il suo destino, nel bene e nel male. Due vite in una, vissuta così intensamente da rendere impossibile una sintesi giornalistica ma, quello che è doveroso riconoscere, è il suo fondamentale contributo che ha elevato la città di Napoli e la sua squadra, nell’Olimpo della venerazione calcistica: ancora oggi, dopo ventisette anni dal primo scudetto, il prestigio e la storia precedono il suo nome, ovunque nel mondo Napoli è la gamba, e Maradona la Mano De Dios.

Sempre, Napoli, avrà un obbligo morale nei confronti di Maradona e la prova è data dall’intitolazione dello stadio al Pibe, che ha sostituito senza alcun tentennamento quello che era lo stadio San Paolo. Per non parlare delle opere che artisti napoletani hanno dedicato a Maradona: dalla statua realizzata dall’artista Domenico Sepe, ai murales che tempestano l’intera città, a firma di Jorit, artista di fama internazionale specializzato in street art. E non solo: la città di Napoli ed i napoletani dimostrano quotidianamente la forte devozione nei confronti di Maradona, tale da ergerlo a divinità consacrata del nostro calcio.

Eppure, una carriera sfolgorante sul campo di calcio, è stata più volte macchiata da accuse e menzogne, ma anche da scelte personali che inevitabilmente si sono ripercosse sul suo futuro da calciatore: la cocaina, quel tunnel di fango e debbia che lentamente lo ha portato via dal calcio, dalla famiglia, dalla vita. Secondo le sue stesse dichiarazioni, Diego Maradona ha affermato che per colpa della cocaina ci siamo persi un calciatore che non avremmo mai immaginato potesse esistere. Quel calciatore che, nonostante i prodigi e il portentoso sinistro, è stato danneggiato da qualcosa su cui lui non ha potuto imporsi razionalmente, facendo si che lo trascinasse nel peggiore degli incubi che non avrebbe mai pensato di vivere.

A quattro anni dalla sua morte, resta vivo il ricordo, la dedizione e l’amore incondizionato di Maradona per la città di Napoli. Un uomo ed un nome insostituibile destinato a vivere eternamente nei cuori dei napoletani e di tutti i tifosi. Ci tengo a concludere questo articolo con una frase celebre di Diego Maradona, quando il suo goal decide la gara contro l’Inghilterra al Mondiale 1986 segnando di mano prima, e poi scartando tutti gli avversari per la doppietta: “«Il primo goal? Un poco con la cabeza de Maradona y un otro poco con la mano de Dios».

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