Talvolta non il contenuto dell’informazione, ma come lo stesso viene presentato all’ utenza, che esaspera sempre più gli animi dei destinatari. La situazione in tal modo continua a riscaldarsi, al punto che ne potrebbero conseguire reazioni completamente opposte a quelle attese. Del resto non ha mai perso valore l’espressione conosciuta dovunque: “riderà bene chi riderà per ultimo” ,Ieri Trump e Putin si sono intrattenuti in amabili conversari al telefono, restando attaccati alle rispettive cornette più di un’ ora, Causa il differente fuso orario di USA e Russia, ma ancora di più la diversa strategia adottata dai protagonisti per attirare il più possibile l’attenzione di gran parte dell’ umanitá sulla “sintesi dei risultati ottenuti (?),” le comunicazioni di ognuna delle sale stampa, quella di Washington e quella di Mosca, hanno fatto la loro entrata in scena, ciascuna in diretta, contenuta comunque al minimo indispensabile. Chi ha avuto modo di guardare il film 8 1/2 , girato da Federico Fellini a metà degli ’60, in quel bianco e nero oggi definibile nostalgico, ricorderà almeno per sommi capi alcune scene di un’ eloquenza unica. Quella che si inserisce a buon titolo nella estensione di questa nota, è quella in cui Marcello Mastroianni, per l’occasione nelle vesti di un personaggio pubblico, viene sollecitato a esprimere la sua opinione su un evento particolarmente importante degli ultimi giorni. Quando arriva davanti al microfono, dice al pubblico di non avere idea di quale argomento dovrebbe commentare. Così i due di ieri, il Capotribù e lo Zar, strategicamente a distanza di ore, hanno dichiarato che la loro conversazione non aveva comportato il raggiungimento di nessun obiettivo concreto che avesse potuto fare da apripista a azioni adatte al ripristino della pace. Eppure entrambi, con i
loro atteggiamenti, uno in particolare assunto poco prima della telefonata de qua, avevano aperto il cuore ai più che nelle due grandi capitali qualcosa stesse cambiando. Più precisamente, che, oltre la steppa, stesse dando segni di se una forma di disgelo, del tipo. di quello narrato all’inizio del secolo scorso dallo scrittore ucraino nel suo romanzo omonimo. Niente di più falso: il problema dell’ invasione della Ukraina per mano russa é rimasto dove è arrivato e l’opera di morte e di distruzione avviata tre anni fa continua senza particolari intralci. Una cosa può provare a fare l’ Opinione Pubblica indirizzata ai due personaggi al centro della diatriba: invitarli a leggere l’orazione di Cicerone contro Catilina, non fosse per altro che per togliere loro ogni pensiero distorto. Soprattutto sul fatto che la loro disavventura non è un fatto nuovo e ha avuto molti precedenti già agli albori della civiltá.
Sarà pertanto prudente maneggiare il tutto con cura.