Una scoperta che ha dell’incredibile ha sorpreso il pubblico e gli studiosi accorsi al festival “Il Cinema Ritrovato“, conclusosi ieri nel capoluogo emiliano. Tra le proiezioni più attese e applaudite, accanto alla celebre Febbre dell’oro di Charlie Chaplin musicata dal vivo dall’orchestra del Teatro Comunale, è spuntato un titolo che nessuno si aspettava: Ombre vive, un film mai visto prima con protagonista Eduardo De Filippo.
Il lungometraggio è stato proiettato il 25 giugno scorso in una sala gremita e incuriosita. Nessuna menzione di Ombre vive compariva finora nelle filmografie ufficiali dedicate al maestro napoletano, né tra gli archivi più completi della storia del cinema italiano. Una vera rarità, rispuntata misteriosamente dal passato, che ha lasciato esterrefatti anche i maggiori esperti del settore.
“È un evento senza precedenti“, ha commentato uno dei curatori del festival, “un’opera che non solo si credeva perduta, ma della quale non si conosceva affatto l’esistenza. Un film fantasma, che adesso finalmente trova voce e immagine”.
Non si conoscono ancora i dettagli della produzione né l’anno preciso di realizzazione, ma le prime analisi fanno pensare agli anni ’40, in piena maturità artistica di Eduardo. Il tono, cupo e introspettivo, si discosta dai suoi lavori più noti, suggerendo una sperimentazione espressiva inattesa e affascinante. Il ritrovamento di Ombre vive apre ora un nuovo capitolo negli studi su De Filippo e promette di generare dibattito tra critici e storici. Intanto, Bologna si conferma ancora una volta capitale della memoria cinematografica, custode di meraviglie dimenticate e rivelazioni inaspettate.