13/04/25 – Amazon vuole spingere ancora più in là il limite tra uomo e macchina, investendo 15 miliardi di dollari per aprire 80 enormi centri logistici negli Stati Uniti, interamente progettati intorno a robot di nuova generazione.
Gli esseri umani stanno rapidamente scomparendo dalle fabbriche, dai magazzini e da molti altri lavori, e questa nuova mossa di Amazon accelera ancora di più il processo. Parliamo di strutture a più piani dove centinaia di migliaia di robot gestiranno completamente smistamento, confezionamento e inventari, lasciando sempre meno spazio agli operatori umani.
Tutto è già pronto: ci sono robot come Proteus, che si muove liberamente senza segnaletiche sul pavimento e lavora fianco a fianco con noi, o Digit, che solleva e sposta contenitori in autonomia, già in test avanzato.
Dietro questo piano c’è un obiettivo chiaro: accorciare ancora di più i tempi delle consegne Prime, già diventate il 65% più rapide lo scorso anno grazie all’automazione. E mentre Amazon corre verso questa logistica iper-tecnologica, i nuovi centri arriveranno a contenere dieci volte più robot rispetto ai magazzini attuali.
Ma la domanda cruciale che dobbiamo porci è un’altra.
Quando i robot produrranno gran parte dei beni e forniranno gran parte dei servizi al posto nostro, e quando gli esseri umani avranno sempre meno opportunità di lavoro, dove troveranno poi i soldi per comprare proprio quei beni e quei servizi prodotti dai robot?