sabato, Aprile 26, 2025
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Sabato De Sarno si separa da Gucci.

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E’ ufficiale, confermate le indiscrezioni delle ultime ore sull’uscita di Sabato De Sarno dalla direzione creativa di Gucci. La notizia arriva dopo due anni dall’annuncio della nuova direzione creativa e poco prima della prossima sfilata del brand del 25 febbraio, che resta confermata e sarà curata dall’ufficio stile interno sotto la supervisione di Davide Tosi, ex capo del merchandising, che dal primo febbraio ha assunto un nuovo ruolo in azienda.

L’interruzione della collaborazione tra la maison e lo stilista è stata comunicata ieri all’ufficio stile dal CEO di Gucci Stefano Cantino e ora è stata ufficializzata da un breve comunicato del gruppo. Stefano Cantino ha dichiarato: «vorrei esprimere la mia profonda gratitudine a Sabato per la sua passione e dedizione a Gucci. Apprezzo sinceramente il modo in cui ha onorato, con profondo impegno, l’artigianalità e il patrimonio del marchio». Seguito dal saluto di Francesca Bellettini, Deputy CEO di Kering, e responsabile del Brand Development: «ringrazio sinceramente Sabato per la sua lealtà e professionalità. Sono orgogliosa del lavoro che è stato svolto per rafforzare l’identità del marchio. Stefano e la nuova direzione artistica continueranno su queste basi a ridefinire la leadership creativa di Gucci e una sua crescita sostenibile».

Tradizionalmente, i cambi al vertice creativo vengono annunciati solo al termine delle campagne vendita, per evitare ripercussioni sui risultati commerciali. Una comunicazione così improvvisa potrebbe invece generare incertezza tra clienti e investitori, con possibili impatti sulle vendite.

Gli analisti di Barclays, sorpresi della notizia, prospettano «ulteriori sconvolgimenti nel breve termine». «De Sarno era entrato in azienda solo nel 2023 e pensiamo che la sua partenza porterà, a breve termine, più scompiglio e incertezza in Gucci», dicono notando che i suoi prodotti erano ancora in fase di lancio nei negozi nella seconda metà del 2024. «Vediamo quindi un margine di rischio maggiore per gli utili nell’esercizio 2025». Tuttavia, nel lungo periodo questo potrebbe essere positivo per Gucci, in quanto il potenziale nuovo stilista potrebbe avere maggiori possibilità di ridare slancio.

Le proposte di De Sarno, secondo gli esperti di Barclays, non sono riuscite a ridare slancio al marchio durante il suo breve periodo di permanenza nella maison fiorentina, seguito alla direzione creativa di Alessandro Michele, la cui estetica aveva portato a un significativo periodo di sovraperformance per il brand, tra il 2016 e il 2020. De Sarno era arrivato in un momento in cui Gucci aveva annunciato un cambiamento verso un’offerta più evergreen.

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Dopo l’annuncio nell’inverno precedente e debuttando a Milano con la collezione primavera estate 2023, la sua è stata fin dall’inizio una moda essenziale, ma non per questo meno stratificata di altre. Nelle sue linee pulite si nascondevano costruzioni artigianali di altissimo livello e fin dalla prima sfilata ha fatto di un colore la sua firma. Il Gucci Rosso Ancora, con la sua tonalità burgundy intensa, ha conquistato in fretta tutti, contaminando anche la linea beauty del brand e il flagship store in Montenapoleone a Milano, durante il Salone del Mobile 2024 con “Design Ancora”.

«Lo stile pudico di Sabato De Sarno, probabilmente, non corrispondeva all’immagine esuberante che i consumatori si sono costruiti di Gucci negli ultimi 30 anni – commentano gli analisti di Bernstein -. La nomina di Sabato De Sarno, avvenuta nel gennaio 2023, era un ingrediente chiave nella strategia del management di portare Gucci verso una posizione più mainstream e la sua partenza suggerisce che i consumatori non hanno accettato il tema del “Gucci senza tempo”».

Il 2024 è stato un anno particolarmente difficile per il marchio, i cui risultati saranno resi noti l’11 febbraio, quando la casa madre Kering pubblicherà il bilancio annuale. Barclays prevede una flessione organica dei ricavi del 21% e un ebit margin del 20,7%, dal precedente 33,1%. «La decisione potrebbe essere vista come un riconoscimento da parte del management di Kering che l’estetica di De Sarno non era adatta a Gucci e dimostra che il management sta adottando misure proattive per sistemare il brand. I tempi di recupero del marchio restano ancora da definire».

La notizia di oggi suggerisce che il management sta ancora trovando la sua strada e Bernstein si aspetta un periodo travagliato. «La separazione da De Sarno, nominato dall’ex-ceo Marco Bizzarri, offre al management l’opportunità di rivedere la propria strategia – dichiarano -.

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