Salvatore Architravo, un nome ben noto tra gli appassionati di storia e cultura napoletana, ci ha concesso una straordinaria intervista per raccontare la sua più recente creazione dedicata a Eugenio Pragliola, detto “Eugenio ‘cu e llent”.
Chi Era Eugenio Pragliola?
Eugenio Pragliola, conosciuto affettuosamente come “Cucciariello” nella sua Giugliano, è una figura emblematica ma poco conosciuta del panorama culturale napoletano del secolo scorso. Nato nel 1907 e deceduto il 22 giugno 1989, Pragliola è stato un artista di strada, poeta e compositore, il cui talento si è espresso attraverso l’arte anarchica ed estemporanea. Le sue esibizioni, che spesso avvenivano su tram e pullman tra Giugliano e Napoli, gli hanno fatto guadagnare l’ammirazione di personaggi del calibro di Totò, Raffaele Viviani, Eduardo e Roberto De Simone.
Il Progetto di Salvatore Architravo
Salvatore Architravo, con grande passione e dedizione, ha deciso di dedicare un lavoro a questo straordinario personaggio, raccogliendo testimonianze e ricordi che rischiavano di essere dimenticati. “Ho creato un breve docufilm e una commedia dedicata alla vita di Eugenio, basandomi sulle testimonianze del figlio Antonio e altri discendenti. È un tentativo di preservare e far conoscere un patrimonio culturale che merita attenzione”, spiega Architravo.
Il progetto di Architravo include una video intervista con Antonio Pragliola, il figlio di Eugenio, e una serie di performance di canzoni, poesie e parodie scritte da Eugenio stesso, eseguite da Antonio e accompagnate alla chitarra da Nando Filo. Questi video verranno pubblicati singolarmente sul canale YouTube di Architravo, offrendo così una piattaforma per la riscoperta di un repertorio quasi dimenticato.
L’Importanza della Memoria Culturale
Architravo sottolinea come il suo lavoro sia mosso dalla volontà di raccontare storie e personaggi poco ricordati, ma che hanno lasciato un segno indelebile nella cultura e nel linguaggio napoletano. “La Napoli che mi piace raccontare è quella che, fino al 1965, camminava uniformemente con Gambe e Mente, Fame e Pensiero. Una Napoli unita che ha tracciato il solco per il mondo. È una testimonianza per dire ‘siamo stati così, possiamo ritornare ad esserlo'”.
Attraverso la sua opera, Architravo spera di preservare e valorizzare la memoria e l’identità di Napoli, contrastando la tendenza a ridurre la città a una semplice cartolina o a una parodia di sé stessa. “Eugenio Pragliola, con la sua vita e le sue opere, è un testimone di un secolo di cambiamenti. A trentacinque anni dalla sua scomparsa, il suo esempio può ancora ispirare e contribuire alla rinascita culturale di Napoli”.
Conclusione
Il lavoro di Salvatore Architravo è un prezioso contributo alla riscoperta di figure come Eugenio Pragliola, che, nonostante il loro talento e impatto, rischiano di essere dimenticate. Grazie a progetti come questo, la memoria di Pragliola e di tanti altri artisti può continuare a vivere e a ispirare nuove generazioni, preservando le ricchezze culturali di un popolo fiero della propria storia e identità.