I consumatori e gli ambientalisti sono in allarme dopo che è stato rivelato che l’acqua minerale venduta da Nestlé in Francia è risultata contaminata da batteri, residui di pesticidi e PFAS. La preoccupazione è che questa acqua contaminata sia distribuita anche in Germania, e si accusa la multinazionale di mancanza di trasparenza.
Foodwatch, un’organizzazione per la difesa dei consumatori tedeschi, ha sollevato la questione: “Nestlé deve essere trasparente e rivelare quanta acqua contaminata è stata distribuita in Germania e quali misure intende prendere per risolvere il problema”. Lo scandalo, già diffuso in Francia, sta rapidamente guadagnando attenzione in altri paesi europei, inclusa la Germania.
Origini dello scandalo
In Francia, lo scandalo è esploso quando Le Monde e France Info hanno scoperto che i pozzi utilizzati per imbottigliare la famosa acqua minerale Perrier di Nestlé erano contaminati da Escherichia coli e altri batteri. Le autorità francesi hanno subito sospeso le operazioni presso uno dei pozzi dello stabilimento di Vergèze, nel dipartimento del Gard, dopo aver rilevato una contaminazione il 10 marzo 2024, attribuita alle forti piogge della tempesta Monica.
Pressioni in Germania
Le autorità tedesche sembrano esitare nell’azione. L’Ufficio federale per la protezione dei consumatori e la sicurezza alimentare ha dichiarato di non ritenersi competente, lasciando la questione alle autorità locali. Il dipartimento dell’ordine pubblico di Francoforte ha deciso di non prendere misure speciali, affidando la responsabilità alle autorità francesi.
Necessità di un approccio europeo
Questo caso mette in luce una più ampia problematica di frammentazione e inefficienza nella sicurezza alimentare europea. Nonostante le evidenze di contaminazione e le richieste di azioni decise da parte degli ambientalisti e della società civile, le risposte delle autorità sono risultate disorganizzate e spesso inefficaci.