L’anno che si è appena concluso é stato caratterizzato, soprattutto per quanto riguarda il governo italiano, da un programma faraonico avente per oggetto una maggiore disponibilità di combustibili fossili. Tanto al fine di ridurre ancora drasticamente la dipendenza italiana e non solo dal giogo dei paesi dell’Est, Russia in testa. Certo chi ha suggerito al Governo di adottare tale naming sapeva che in quel modo avrebbe preso diversi piccioni con una sola fava. Oltre al nome e al carisma del fondatore e primo Presidente dell’ ENI, l’Ente Nazionale Idrocarburi italiano, si deve leggere tra le righe che Mattei era solito mantenere categoricamente le promesse che faceva. Ciò che non succede più oggi e fa molta rabbia, in quanto il saldo in astratto di quella stagione dell’immediato dopo guerra va considerato certamente positivo, anche se qua e là, in quell’ arco di tempo, fu commessa dalla dirigenza dell’ epoca l’uscita dalla via maestra. Ciò che importa apprendere in maniera puntuale è il principio che ispirava quell’uomo, a suo stesso dire, lo accompagnò fino alla tragica scomparsa: considerare i politici, sia quelli al governo che il resto all’ opposizione,
alla stregua dei taxi. Intendendo che nei confronti con la politica, per il ruolo da lui svolto al vertice di una azienda come l’ENI, il comportamento non poteva essere diverso da quello di un passeggero di un taxi: terminata la corsa, paga e tutto finisce lì. Oggi spesso succede il contrario: sono i partiti politici che pretendono obbedienza incondizionata dai presidenti, dai CEO e dagli altri amministratori, detto in due parole, dai vertici della piramide aziendale, in particolare di enti pubblici. In tal modo quelle stesse realtà che dovrebbero partecipare in buona misura alla formazione del PIL, si trovano ridotte a serbatoi di voti a favore di tutti i partiti, nessuno escluso.Il preambolo appena scritto vorrebbe rendere ancor più credibile che il nome dell’ Ingegnere Presidente venga usato come simbolo di uno stendardo che dia un peso rilevante a un programma di collaborazione economica e sociale tra i paesi che si affacciano sulle sponde del Mediterraneo e l’ intera Europa. s
Soprattutto attingendo ai prodotti che sono sopra e sotto il suolo di quei paesi. In cambio gli stessi riceveranno know houw in dosi industriali dai paesi di qua di quel mare. È lecito chiedere, arrivati a tal punto, c
a chi di competenza, cosa manchi perchè la nave prenda il largo. La risposta non tarda a arrivare: le beghe politiche presenti sia di qua che di là del Mediterraneo. Del resto è In corso la preparazione del Festival di Sanremo e non si può distogliere l’attenzione da essa per nessun motivo. Eppure Edoardo Bennato da mezzo secolo continua a cantare “son soltanto canzonette”. Sempre ricordando che in campagna, ma spesso anche altrove, situazioni del genere vengono sottolineate con la constatazione che “non c’é peggior sordo di chi non vuole sentire”.