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Sette nuovi santi il 19 ottobre: tra loro anche Bartolo Longo, fondatore del Santuario di Pompei

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Il prossimo 19 ottobre la Chiesa cattolica vivrà un momento di grande solennità e spiritualità con la canonizzazione di sette nuovi santi, tra cui spicca la figura di Bartolo Longo, laico e terziario domenicano, noto per essere il fondatore del celebre Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei. La cerimonia sarà presieduta da Papa Francesco in Piazza San Pietro e rappresenterà un evento di rilievo per la comunità cattolica mondiale, ma in particolare per l’Italia meridionale, profondamente legata alla figura di Bartolo Longo.

La proclamazione di nuovi santi rappresenta uno dei gesti più alti del magistero pontificio. Attraverso la canonizzazione, la Chiesa riconosce in modo ufficiale la santità di una persona, dichiarandola degna di culto universale e proponendola come esempio di vita cristiana per tutti i fedeli. Nel caso di Bartolo Longo, il riconoscimento arriva al termine di un lungo processo di beatificazione e di verifica di miracoli attribuiti alla sua intercessione, che confermano la fama di santità già ampiamente diffusa tra i devoti da più di un secolo.

Nato a Latiano, in provincia di Brindisi, nel 1841, Bartolo Longo visse un’esistenza segnata da una profonda conversione. Dopo aver abbracciato da giovane ideali anticlericali e aver frequentato ambienti legati all’occultismo, fu toccato dall’incontro con alcuni sacerdoti e laici impegnati nell’evangelizzazione e nella carità. Questo incontro lo condusse a un cammino di fede radicale, che culminò nella sua consacrazione come terziario domenicano e nell’impegno a favore dei più poveri, in particolare degli orfani e dei figli dei detenuti.

Nel 1876 iniziò la sua opera più nota: la costruzione del Santuario di Pompei, dedicato alla Madonna del Rosario, in una zona allora desolata e abbandonata, non lontano dagli scavi archeologici dell’antica città romana. Il Santuario divenne in breve tempo un punto di riferimento per i pellegrini di tutta Italia e contribuì alla rinascita morale e sociale del territorio vesuviano. Accanto al tempio, Bartolo Longo fondò scuole, orfanotrofi e istituzioni per il recupero dei giovani in difficoltà, con uno spirito profondamente evangelico e innovativo per l’epoca.

Beatificato da Papa Giovanni Paolo II il 26 ottobre 1980, Bartolo Longo è spesso definito “l’apostolo del Rosario” per la sua instancabile promozione di questa preghiera mariana, che considerava strumento di pace e di salvezza. La sua spiritualità, fortemente radicata nella devozione alla Vergine Maria, è oggi ancora viva nel milione e più di pellegrini che ogni anno visitano il Santuario di Pompei.

Oltre a Bartolo Longo, saranno canonizzati altri sei beati, provenienti da vari continenti e realtà ecclesiali, a testimonianza della cattolicità e della ricchezza spirituale della Chiesa. Tra questi figurano:

Mère Marie-Léonie Paradis, religiosa canadese fondatrice delle Piccole Suore della Santa Famiglia, dedite al servizio delle comunità religiose e al sostegno delle famiglie più povere.

Giovanni Merlini, sacerdote italiano, collaboratore di San Gaspare del Bufalo e terzo superiore generale della Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue.

Manuel González-Serna, sacerdote e martire spagnolo, ucciso durante la Guerra Civile Spagnola in odio alla fede.

Emanuele Ruiz e compagni, un gruppo di frati francescani e fedeli laici, martirizzati a Damasco nel 1860 durante una persecuzione anticristiana.

Giuseppina Catanea, religiosa napoletana, mistica e fondatrice della casa di accoglienza per le giovani abbandonate “Cristo Re”.

Hernán Vergara, laico colombiano, catechista ucciso in odio alla fede durante il periodo di violenze contro i cristiani nelle aree rurali del paese.

Con questa canonizzazione collettiva, Papa Francesco intende proporre alla Chiesa modelli diversi ma complementari di santità: martiri, fondatori, mistici e laici impegnati nella carità e nell’evangelizzazione. Il comune denominatore è la radicalità della loro fede, vissuta in contesti storici e sociali difficili, ma sempre con uno sguardo rivolto alla misericordia e al servizio del prossimo.

L’annuncio della canonizzazione ha suscitato grande entusiasmo soprattutto tra i devoti di Bartolo Longo, che da anni attendevano questo riconoscimento ufficiale della sua santità. A Pompei, già si stanno preparando celebrazioni speciali, con liturgie, momenti di preghiera e pellegrinaggi in vista della cerimonia romana. Il 19 ottobre sarà dunque una data memorabile per la città mariana e per l’intero mondo cattolico, che vedrà salire agli altari un uomo che, da peccatore pentito, è diventato costruttore di speranza e testimone della potenza trasformante della fede.

Questa canonizzazione rappresenta anche un invito alla riflessione sul valore della conversione personale, della preghiera e del servizio ai poveri, elementi centrali nella vita di Bartolo Longo e dei santi che verranno proclamati. In un mondo segnato da conflitti, solitudini e ingiustizie, il loro esempio diventa oggi più che mai attuale.

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