mercoledì, Giugno 18, 2025
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Sgomberi lampo contro le occupazioni: parte la stretta del Governo Meloni

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Con il Decreto Sicurezza arriva la svolta: primi interventi in tempo reale per liberare gli immobili occupati abusivamente. “Difendiamo la legalità”, dichiara la premier.

ROMA Un cambio di rotta deciso e destinato a far discutere. Il Governo guidato da Giorgia Meloni accende i riflettori su una delle emergenze urbane più spinose: le occupazioni abusive. E lo fa mettendo in campo il pugno duro. I primi sgomberi immediati, resi possibili dal nuovo Decreto Sicurezza, sono già realtà. Si inaugura così una fase nuova nella gestione del degrado abitativo in Italia, tra case occupate, emergenze sociali e diritti calpestati. La stretta governativa arriva dopo mesi di discussione e tensioni politiche. L’obiettivo? Ripristinare l’ordine, restituire dignità alla proprietà privata e tutelare i cittadini rispettosi della legge. In molte città, infatti, l’occupazione illegale di immobili ha assunto i contorni di una vera e propria emergenza, spesso legata non solo a situazioni di disagio, ma anche a fenomeni di illegalità organizzata.

Una risposta immediata e senza appello

La novità introdotta dal Decreto Sicurezza è di quelle che lasciano il segno: gli sgomberi possono avvenire senza attendere i tempi, troppo spesso biblici, della giustizia ordinaria. Quando l’occupazione è evidente e priva di qualsiasi base legale, l’intervento può scattare sul momento. Una misura che rompe con il passato e che, secondo l’esecutivo, segna un punto di svolta per il rispetto delle regole e dei diritti. La parola d’ordine è celerità, un principio che, come ha sottolineato la premier stessa, “consente finalmente un’azione concreta e tempestiva a difesa della legalità”.

Meloni: “Dicevano fosse inutile. Ma i fatti parlano”

È proprio dai suoi canali social che la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, rivendica con forza i primi risultati. Un messaggio chiaro, rivolto tanto ai sostenitori quanto ai critici:
“Dicevano che era inutile, sbagliato, persino disumano. E invece, grazie alle nuove norme introdotte dal Decreto Sicurezza, in Italia sono già stati eseguiti i primi sgomberi immediati di immobili occupati abusivamente.”

E aggiunge, con fermezza:

“Un risultato concreto, reso possibile da procedure snelle che ci permettono di intervenire subito e ristabilire l’ordine. Avanti così, per proteggere i più fragili e difendere chi rispetta la legge.”

Legalità e sicurezza: i due pilastri della nuova strategia

La filosofia di fondo è chiara: il diritto alla casa non può trasformarsi in un lasciapassare per l’illegalità. Al centro del nuovo approccio c’è la volontà di conciliare solidarietà e giustizia, senza cedere al ricatto di chi occupa abusivamente, né abbandonare le famiglie oneste che pagano affitti e mutui. La premier punta su un messaggio di legalità sociale, che intercetta l’indignazione di tanti cittadini alle prese con una giustizia lenta e una burocrazia paralizzante.

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Un banco di prova per il governo

Il Decreto Sicurezza rappresenta, dunque, una sfida cruciale per l’esecutivo Meloni. Se nei prossimi mesi i provvedimenti daranno frutti visibili, il governo potrà rivendicare non solo una vittoria simbolica, ma una vera inversione di tendenza nella gestione del territorio urbano. Resta da capire come verranno trattate le situazioni più delicate e cosa accadrà quando l’emergenza sociale incrocerà i limiti della legge. Una cosa, però, è certa: con questi sgomberi lampo, il governo ha segnato un confine netto tra chi rispetta le regole e chi ne fa carta straccia. La battaglia per il ripristino della legalità è appena iniziata.

Quando la legalità diventa priorità: bene il pugno duro, ma la giustizia non sia cieca

L’annuncio degli sgomberi immediati previsto dal nuovo Decreto Sicurezza voluto dal governo Meloni è destinato a lasciare un’impronta profonda nel dibattito politico e sociale italiano. Da giornalista e cittadina, non posso che osservare con attenzione e con una punta di apprensione  l’accelerazione impressa a un tema tanto delicato quanto urgente: quello delle occupazioni abusive. Da anni assistiamo, spesso in silenzio, allo spettacolo di edifici abbandonati trasformati in rifugi precari, ma anche in roccaforti dell’illegalità. Un fenomeno che, pur affondando le radici nel disagio sociale, ha generato frustrazione e rabbia tra quei cittadini che rispettano le regole, pagano le tasse, e attendono spesso invano una risposta concreta dallo Stato.

Ebbene, oggi quella risposta sembra essere arrivata. Rapida. Decisa. Inequivocabile.

Il principio alla base del provvedimento è giusto e doveroso: la legge deve valere per tutti e la proprietà privata è un diritto tutelato dalla Costituzione. Ma la domanda che, da cronista, mi pongo è: lo Stato sarà in grado di distinguere tra chi abusa del sistema e chi, invece, è vittima di un sistema che troppo spesso lo ha lasciato ai margini?

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Perché il rischio, quando si brandisce il bisturi della legalità senza lenti umane, è che a farne le spese siano anche famiglie disperate, donne sole, bambini invisibili. In un Paese dove il diritto all’abitare è ancora un miraggio per migliaia di persone, la lotta all’abusivismo non può prescindere da una visione più ampia: quella che affianca l’espulsione all’inclusione, la sanzione alla soluzione. In sintesi: bene il ripristino dell’ordine, ma solo se accompagnato da strumenti di protezione per i più vulnerabili. Sì alla legalità, ma non come esercizio cieco di forza. Perché uno Stato è forte non solo quando sa sgomberare, ma quando sa costruire alternative concrete, eque, e sostenibili.

La vera sfida del governo Meloni, quindi, non è solo garantire che nessuna casa sia occupata illegalmente, ma che nessuno sia costretto a occuparla per sopravvivere. E questo, oggi più che mai, sarà il vero banco di prova per la politica italiana.

 

Photography by Ansa

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