sabato, Luglio 12, 2025
HomeCronacaSINDOCA RICCARDO: «Ho denunciato troppe verità scomode. Se entro in galera, potrei...

SINDOCA RICCARDO: «Ho denunciato troppe verità scomode. Se entro in galera, potrei uscirne morto»

Test456
Test123

a1

SINDOCA RICCARDO, un UOMO dello STATO, colui che pur di far uscire la “VERA VERITA'” è disposto a mettere a repentaglio la propria vita come ha sempre fatto e sempre farà. Una persona VERA, tutta di un PEZZO.  Smettiamola una volta per tutte di nascondere la testa sotto la sabbia, cominciamo ad aiutare coloro che vogliono portare a galla tutto il marcio nascosto sotto il tappeto. Riprendiamoci la nostra BELLA PATRIA, sana,, pulita e fonte di “VERA VERITA’ ” Uniamoci tutti, per la giusta verità, basta bugie, falsità, nascondimenti strani, vari ed avariati, proviamo almeno per un momento, a diventare tutti “SINDOCA Riccardo”, Un uomo a cui lo stesso STATO oggi come allora gli volta gli spalle e lo lapida senza se e senza ma.

Un’accusa pesantissima, una frase che fa tremare i polsi. SINDOCA Riccardo  lancia un grido d’allarme che scuote l’opinione pubblica: «Ho denunciato troppe verità scomode. Se finisco in carcere, c’è il rischio concreto che io non ne esca vivo.» Una dichiarazione scioccante rilasciata ai microfoni di una trasmissione locale veneta, luoghi in cui vive e dimora con la famiglia, che sta già facendo il giro del web e alimentando un accesissimo dibattito politico. Urla a squarciagola Verità che fanno paura. Riccardo, noto per il suo stile diretto e privo di filtri, ha puntato il dito più volte contro meccanismi di potere, corruzione amministrativa, sprechi pubblici e presunti legami tra politica e criminalità organizzata. Secondo quanto da lui stesso affermato, sarebbero proprio queste denunce pubbliche ad avergli attirato addosso l’odio di quasi tutti i “Poteri Forti” che, a suo dire, lo vogliono mettere a tacere una volta per tutte. ora la domanda è: “Indagini in corso o repressione?” Al momento, SINDOCA dice: «Non è la giustizia che mi spaventa  ma chi la manovra dall’ombra.» Parole che evocano uno scenario torbido e inquietante, in cui le istituzioni sembrano diventare strumento di vendetta invece che garanti della legalità. Sui social, tantissimi hanno espresso solidarietà a SINDOCA Riccardo, elogiando il suo coraggio e chiedendo trasparenza. Altri, assai pochi, invece, mantengono il silenzio o addirittura esultano, vedendo in lui una figura scomoda da mettere da parte, o meglio a tacere una volta per tutte. Ma una cosa è certa: il timore espresso da Riccardo, di poter “non uscire vivo” dal carcere, non può essere ignorato né archiviato come semplice vittimismo. La vicenda solleva interrogativi profondi: può un Servitore dello Stato, una persona che ha sempre messo tutto da parte pur di Servire la madre Patria essere perseguitato per aver detto ciò che altri non osano nemmeno sussurrare? Viviamo in un’Italia che ha paura della verità? E se davvero qualcuno sta cercando di zittirlo con metodi extralegali, cosa significa questo per la democrazia? In attesa che “forse” la Magistratura faccia chiarezza, il caso Riccardo resta emblematico di un’Italia spaccata tra chi denuncia e chi tace, tra chi rischia tutto per dire la verità e chi preferisce voltarsi dall’altra parte. 

ANDATE AD ASCOLTARE … https://youtu.be/t9hszQC6Nlg?feature=shared 

 

RELATED ARTICLES

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Eventi in programma

ULTIME 24 ORE