Proseguono senza sosta le indagini sulla morte di Sofia Stefani, la ex vigilessa uccisa da un colpo di pistola partito dall’arma del collega ed ex amante, Giampiero Gualandi, all’interno della sede della polizia locale di Anzola, vicino Bologna. Al vaglio degli inquirenti ci sono ora gli ultimi messaggi che i due si sono scambiati sul cellulare fino a martedì 14 maggio, due giorni prima dell’omicidio di cui l’uomo è accusato e per il quale è attualmente detenuto.
I messaggi tra i due ex amanti
Ecco alcuni dei messaggi inviati da Gualandi a Sofia Stefani: “Sono esausto, me ne vado via senza dire niente a nessuno, non reggo più nulla”. “Non ho energia, non sopporto più questa pressione”. “In questo momento non riuscirei neppure a baciarti, figuriamoci altro… Sono davvero disperato”. “Non mangio, non dormo, sono esaurito…”.
Gli investigatori hanno trovato questi messaggi sul telefono di Sofia, che è stato analizzato pochi minuti dopo il delitto. Sui cellulari dei due ex amanti non c’è molto altro. È rimasta traccia, ad esempio, della decina di telefonate che lei aveva fatto all’uomo l’ultimo giorno della sua vita, dalle 10 e le 15, prima di vedersi nel suo ufficio, al Comando di Anzola. Poi è stata uccisa verso le 16.
È emerso inoltre che, sia Gualandi che la Stefani, avevano l’abitudine di cancellare i messaggi e i vocali che si scambiavano. Gli esperti del nucleo investigativo, chiamati ad analizzare le memorie dei due telefoni, proveranno ora a tirare fuori tutto ciò che è rimasto finora nascosto così, spiegano, “sarà possibile avere un quadro completo”.