Prima di scrivere questo articolo ci ho pensato molto, sono andato a cercare qualcosa che dovrebbe fare riflettere, cosa? I 10 Comandamenti, ove al numero 4 recita: “Onora il padre e la madre”. Si trova in Deuteronomio 5,16 e in Esodo 20,12. Testo del comandamento: “Onora tuo padre e tua madre, come il Signore, tuo Dio, ti ha comandato, perché si prolunghino i tuoi giorni e tu sia felice nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà (Dt 5,16)”. Ora, visto che siamo una Nazione Cattolica e che al nostro interno vi è Lo Stato Vaticano, ove il cui capo Supremo è il Papa, mi spiegate perchè miracolosamente è avvenuta la negazione dei nostri secolari principi? La risposta è uniformità globale o, prendendo a furto il nome di un programma televisivo: “OGGI TUTTO E’ POSSIBILE”???
Una svolta storica arriva dalla Corte di Cassazione: sui documenti ufficiali non compariranno più le diciture “madre” e “padre”, ma un più neutro “genitore”. La sentenza, destinata a fare giurisprudenza, nasce dal principio di uguaglianza e tutela dei diritti delle famiglie non tradizionali. La decisione punta a garantire parità di trattamento per le coppie omogenitoriali e a rispettare la pluralità dei modelli familiari presenti oggi nella società italiana. Si tratta di un passo importante verso l’inclusività, ma che non manca di sollevare polemiche in ambito politico e sociale. Da una parte, le associazioni per i diritti civili esultano parlando di “riconoscimento concreto delle nuove realtà familiari”. Dall’altra, non mancano le critiche da parte di chi vede nella scelta una cancellazione dei ruoli genitoriali tradizionali. La Cassazione, però, è chiara: i documenti devono riflettere i tempi che cambiano. E oggi, più che mai, la parola “genitore” vuole essere un ponte, non una divisione.