Nella notte il fiume Guadalupe ha restituito i corpi di Renee Smajstrla, 8 anni, e Janie Hunt, 9. Il ritrovamento ha ridotto le speranze di trovare molte delle altre ventitré minori, di cui non si hanno notizie da più di trenta ore, tutte iscritte al campo scuola cristiano femminile Camp Mystic spazzato via dalle inondazioni che hanno devastato tre contee a nordest da San Antonio, Texas. Il bilancio delle vittime è salito a ventisette, di cui nove bambine, ma è destinato a salire nelle prossime ore. “Non ci fermeremo – ha dichiarato lo sceriffo della contea, Larry Leitha – fino a che non troveremo l’ultima persona”.
La valanga di acqua e fango che nella notte tra venerdì e sabato ha inghiottito autostrade, strade, case, giardini, dopo che in poche ore erano caduti trenta centimetri di pioggia, ha travolto più di una dozzina di campi estivi, tra cui il Camp Mystic, il più popolare, a cui partecipavano più di settecento bambine e ragazze, tra i 7 e i 17 anni, impegnate in corsi di ballo, cheerleader e canto per accrescere l’autostima. Tra loro c’erano Renee e Janie, diventate i volti della tragedia. “Grazie a tutti voi per le preghiere che ci avete mandato – ha scritto su Facebook lo zio di una delle due bambine – Renee è stata trovata. Ringraziamo i soccorritori per essere stati capaci di identificarla velocemente”. “Per favore – ha aggiunto – pregate per le altre famiglie di Kerrville”. La madre di Janie ha raccontato di aver perso il contatto con la figlia dopo che l’inondazione aveva colpito il campo scuola. “Non ci resta che pregare”, ha aggiunto.
Molte vittime erano ancora nei loro bungalow e casette di legno quando la furia del fiume si è abbattuta sul campo. I responsabili del centro dicono che non c’è stato il tempo di completare in tempo l’evacuazione per centinaia di persone. Il livello del Guadalupe era cresciuto di quasi sette metri in appena novanta minuti e l’allerta era stata diramata alle 4 di mattina, quando la maggior parte delle iscritte al campo stava dormendo. Mentre molte bambine e le ragazze, con ciò che erano riuscite a mettersi addosso, erano uscite per lasciare l’area e mettersi in salvo, la piena ha travolto alcune di loro. Le condizioni meteo nelle ore successive hanno ostacolato i soccorsi, condotti da più di cento persone, oltre alla Guardia nazionale, l’impiego di quattordici elicotteri e dodici droni per individuare chi era rimasto isolato. Squadre di nuotatori della protezione civile locale si sono tuffati in acqua per raggiungere alcune persone che erano salite sugli alberi per mettersi in salvo.
La reazione di Trump
“Melania ed io preghiamo per tutte le famiglie colpite da questa tragedia terribile”. Lo ha scritto su Truth social il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. “L’amministrazione Trump sta collaborando con le autorità statali e locali sul campo in Texas per rispondere alla tragica alluvione di ieri. La nostra segretaria alla Sicurezza interna, Kristi Noem, sarà lì a breve”, ha aggiunto Trump, elogiando “i nostri coraggiosi soccorritori sul posto che stanno facendo ciò che sanno fare meglio”.Nelle ore in cui si contano i morti, ci sono anche le inevitabili accuse. Il servizio meteo nazionale avrebbe sottovalutato i rischi della situazione. Uno dei rappresentanti della contea di Kerr, Rob Kelley, ha però ammesso che la contea non aveva un sistema di allerta, nonostante l’area fosse a rischio inondazioni. Nel 1987 il Guadalupe esondò nella stessa contea di Kerr, travolgendo il bus di una parrocchia. Morirono dieci bambini. Nel 2002 ci fu un’altra alluvione, sempre nella stessa area. I morti furono otto. Nonostante il Texas sia il secondo stato americano più ricco, dietro solo alla California, le infrastrutture sono insufficienti. Gli argini dei fiumi non sono protetti a sufficienza. I media locali dicono che è colpa dell’affarismo texano, l’individualismo a tutti i costi che ha scelto di ridurre al minimo i regolamenti e favorire il business privato degli sviluppatori immobiliari. Così, ammette qualcuno, la gente del posto si ritrova periodicamente catapultata nei disastri. Quella del Giorno dell’Indipendenza ha colpito tutta la comunità, ma poi, dopo le preghiere, le veglie e i funerali, diventerà solo un triste ricordo, da riesumare alla prossima tragedia.