Mentre l’attenzione è tutta sull’intelligenza artificiale e i social, le edicole di quartiere stanno vivendo un’insospettabile rinascita culturale tra giovani lettori e micro-eventi locali.
Nell’epoca dei podcast, dei reel e delle breaking news su X (ex Twitter), c’è un luogo che continua a raccontare storie in silenzio, sotto gli occhi di tutti ma spesso ignorato: l’edicola.
Negli ultimi mesi, in alcune città italiane — da Torino a Bari, da Bologna a Palermo — le edicole stanno cambiando pelle. Sempre più giovani si avvicinano non solo per acquistare giornali, ma per partecipare a piccole rassegne stampa locali, scambiare libri, ricevere consigli su riviste indipendenti o persino assistere a mini-presentazioni di autori emergenti.
A Milano, ad esempio, un’edicola nel quartiere Isola è diventata punto di riferimento per studenti e freelance: oltre ai quotidiani, offre uno scaffale con fanzine autoprodotte e una lavagna con “la frase del giorno” scritta da chiunque passi di lì.
A Napoli, invece, alcune edicole si stanno reinventando come spazi culturali itineranti, in collaborazione con scuole e biblioteche di zona.
Mentre il dibattito mediatico ruota attorno a ChatGPT, Meta e TikTok, questa piccola rivoluzione passa inosservata. Eppure racconta molto del nostro presente: la voglia di rallentare, sfogliare con le mani, parlare con chi ha da condividere idee rivoluzionarie.