martedì, Novembre 11, 2025
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Tragedia a Castel d’Azzano: esplode un casolare durante lo sgombero, 3 carabinieri morti e oltre una decina di feriti.

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Un’operazione di sgombero sfociata in tragedia: questa mattina un casolare di campagna in via San Martino a Castel d’Azzano è esploso mentre forze dell’ordine e soccorritori stavano tentando di entrare nell’abitazione occupata, causando la morte di tre carabinieri e il ferimento di numerosi altri militari, agenti e vigili del fuoco. L’immobile è crollato a causa della deflagrazione e si è sviluppato un vasto incendio. Secondo le prime ricostruzioni, lo sgombero era stato pianificato dopo ripetuti tentativi andati a vuoto: nell’abitazione vivevano tre fratelli che si erano opposti agli avvisi di rilascio e avevano minacciato azioni estreme in caso di intervento. Al momento dell’irruzione  raccontano fonti investigative — una forte esplosione ha investito subito l’ingresso e gran parte della struttura, travolgendo i militari presenti e causando il cedimento del casolare. Le autorità hanno fermato due persone: un uomo e una donna intorno ai 60 anni, fratello e sorella, mentre è attualmente ricercato un terzo familiare che sarebbe fuggito nei campi. I fermati sono stati tradotti in caserma per essere interrogati; il Procuratore di Verona ha aperto un fascicolo per chiarire dinamica e responsabilità. Il bilancio è drammatico: tre carabinieri hanno perso la vita nell’esplosione. Le vittime, comunicate dalle autorità e dai sindacati di categoria, sono il Luogotenente Carica Speciale Marco Piffari, il Carabiniere Scelto Davide Bernardello e il Brigadiere Capo Qualifica Speciale Valerio Daprà. Oltre a loro, una quindicina di persone tra militari, agenti di polizia e vigili del fuoco hanno riportato ferite di diversa gravità; più di dieci sono state trasportate in ospedale in codice rosso, anche se per la maggior parte non sembrerebbero in pericolo immediato di vita. Gli inquirenti stanno valutando che l’esplosione sia stata provocata volontariamente dall’interno dell’abitazione: l’edificio sarebbe stato saturato di gas, con più bombole rinvenute all’interno e nelle pertinenze, e la deflagrazione si sarebbe innescata all’apertura della porta d’ingresso o al momento dell’irruzione. Per ora si parla di «ipotesi» sulle cause  ma gli elementi sul posto, comprese testimonianze e rilievi tecnici dei vigili del fuoco e degli artificieri, hanno indirizzato gli investigatori verso questa pista. Il Procuratore ha disposto rilievi approfonditi per accertare se siano stati utilizzati inneschi o dispositivi aggiuntivi e se ci siano responsabilità penali specifiche a carico degli occupanti. Sul caso stanno collaborando carabinieri del Nucleo Investigativo, vigili del fuoco, polizia scientifica e la Procura di Verona. Sul luogo sono intervenuti immediatamente i vigili del fuoco, ambulanze del 118, pattuglie dei carabinieri e della polizia locale. Le operazioni di spegnimento e di soccorso  rese difficili dal crollo e dalla presenza di sostanze infiammabili  sono durate diverse ore. Le autorità hanno anche predisposto l’evacuazione precauzionale di alcune abitazioni vicine e il blocco del tratto stradale. La notizia ha scosso le istituzioni locali e nazionali: il ministro della Difesa e rappresentanti delle forze dell’ordine hanno espresso cordoglio e vicinanza alle famiglie delle vittime, sottolineando il sacrificio dei militari e la gravità del fatto. I sindacati di polizia e i comandi locali hanno definito l’accaduto «una tragedia inaccettabile» e hanno chiesto massima attenzione nelle indagini per fare piena luce su quanto accaduto. Secondo elementi raccolti dalla stampa e dalle forze dell’ordine, i tre occupanti  tutti sulla sessantina  risultavano già noti per resistenze a precedenti sgomberi e per minacce di autolesionismo o azioni violente in caso di intervento. L’operazione odierna era stata dunque predisposta dopo valutazioni sulla pericolosità dell’intervento, ma la presenza di materiale esplosivo o di gas concentrato nell’abitazione non era del tutto prevedibile fino ai rilievi eseguiti sul posto. La Procura ha disposto accertamenti tecnici rilievi sul luogo, perizie sulle cause dell’esplosione, esami su eventuali residui di innesco e interrogatori dei fermati. Si attendono i referti medici dei feriti e i risultati delle analisi tecniche che potranno confermare la presenza di bombole o altre fonti di gas e stabilire se si tratti di un gesto volontario o di una combinazione di fattori che ha portato alla deflagrazione. Le indagini proseguiranno nelle prossime ore con l’obiettivo di ricostruire minuto per minuto la dinamica di quanto avvenuto e le responsabilità.

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