Oltre i dazi e i sondaggi.il ridimensionamento delle agenzie federali e il ruolo di Elon Musk nella trasformazione del governo
Nei primi 100 giorni del suo secondo mandato, Donald Trump ha catalizzato l’attenzione con decisioni economiche e geopolitiche di grande impatto. Tuttavia, un aspetto meno discusso, ma potenzialmente rivoluzionario, è la sua riorganizzazione interna del governo federale. Con l’aiuto di Elon Musk, Trump ha avviato un’imponente operazione di ridimensionamento burocratico, licenziando oltre 121.000 dipendenti pubblici e riducendo drasticamente almeno 30 agenti federali.
Questa trasformazione, definita dalla Casa Bianca come un “repulisti necessario”, ha visto la quasi totale eliminazione dell’Agenzia per lo Sviluppo Internazionale (USAID) e una forte riduzione del personale del Dipartimento per i Veterani. Il ruolo di Musk, incaricato di eliminare inefficienze, ha suscitato critiche e preoccupazioni, con solo il 35% degli americani che approva il suo operato nell’amministrazione.
Parallelamente, Trump ha firmato oltre 140 ordini esecutivi nei primi tre mesi, bypassando spesso il Congresso e concentrandosi su temi chiave come immigrazione e istruzione. La sua strategia di governo sembra puntare a una drastica riduzione del potere della burocrazia non eletta, restituendo maggiore controllo agli eletti.
Mentre i media si concentrano sulle tensioni internazionali e sulle fluttuazioni economiche, questa rivoluzione interna potrebbe avere conseguenze durature sulla struttura amministrativa degli Stati Uniti. Il secondo mandato di Trump non è solo una questione di dazi e sondaggi, ma una ridefinizione del funzionamento stesso del governo federale. trasformazione nel lungo periodo? Solo il tempo potrà dirlo.