domenica, Dicembre 8, 2024
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UFFIZI FIRENZE.RIAPRE COMPLETAMENTE IL MUSEO DELLA MODA E DEL COSTUME CON UN NUOVO ALLESTIMENTO.

UN MODO DI CONOSCERE LA STORIA DELLA MODA DAL SETTECENTO AGLI ANNI DUEMILA PER SUGGESTIONI IN DIALOGO CON L’ARTE E GLI AMBIENTI STORICI DEL MUSEO

Dopo quattro anni di lavori di ristrutturazione e adeguamento degli eleganti spazi storici della Palazzina della Meridiana, riaprono completamente le sale del percorso che da oltre quarant’anni ospita le collezioni del Museo della Moda e del Costume, inaugurato nel 1983 a Palazzo Pitti – già celebre per essere stato il tempio della moda nel dopoguerra – che ebbe il merito di essere il primo museo statale italiano dedicato alla storia della moda, dell’alta sartoria, dell’evoluzione del gusto e del costume attraverso i secoli.

Il nuovo allestimento del Museo offre alla vista del visitatore un’antologia di rari e preziosi abiti corredati da accessori, scarpe, cappelli, ventagli, parasole, borse, che esemplificano per suggestioni e campioni una vasta collezione che nel totale conta più di 15.000 pezzi, e che verrà esposta nel tempo e a rotazioni secondo alternanze raggruppate per tipologie, temi e fil rouge, mantenendo tuttavia sempre fermo il criterio del nuovo schema allestitivo che ha lo scopo dichiarato di illustrare per punti salienti il senso dell’evoluzione della moda dal XVIII secolo ai giorni nostri secondo un taglio storico e un racconto diacronico.

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Un altro elemento caratteristico del nuovo allestimento è il dialogo fortemente voluto dal Direttore Simone Verde e dalla curatrice del museo Vanessa Gavioli, fra gli abiti e gli accessori e le più diverse forme d’arte, in primo luogo la pittura, con il confronto immediato fra gli splendidi capi esposti e alcuni fascinosi ritratti e dipinti coevi, che aiutano a pensare la moda anche attraverso le rappresentazioni di pittori sette-ottocenteschi come Carle Vanloo, Laurent Pecheux e Jean-Sébastien Rouillard passando attraverso gli eleganti ritratti dell’Ottocento maturo di Tito Conti, Giovanni Boldini, Edoardo Gelli e Vittorio Corcos per arrivare ad alcuni degli artisti più rilevanti dell’avanguardia italiana fra cui Massimo Campigli, Giulio Turcato, Corrado Cagli e Alberto Burri. Del resto la moda è per definizione una forma d’arte che vive da sempre in simbiosi con le più diverse discipline, e il nuovo allestimento del Museo vuole ricreare un palinsesto ideale in cui a colpo d’occhio si riescano a rintracciare anche le assonanze con le arti congeneri. E dunque non solo moda e pittura, ma anche moda e arti plastiche (intriganti i richiami fra i manici dei vasi di porcellana e le maniche degli abiti settecenteschi); moda, teatro e scultura (la relazione fra l’abito di Mariano Fortuny indossato da Eleonora Duse e il volto dell’attrice scolpito da Arrigo Minerbi ne è un esempio particolarmente affascinante); ma anche moda e architettura, con gli abiti che vivono in stretta connessione con lo spazio storico, gli arredi e gli affreschi della Palazzina della Meridiana, per finire con un dialogo visivo virtuale, ricostruito a distanza grazie all’utilizzo di schermi video, fra l’allestimento attuale e quelli storici, degli anni in cui a Firenze, a Palazzo Pitti, in quegli stessi ambienti che oggi possiamo tornare a visitare, l’alta moda italiana si andava affermando come una delle più rinomate e celebrate eccellenze mondiali inaugurando una tradizione che arriva senza soluzione di continuità fino ai nostri giorni.

 

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