La vicenda avvenuta nella clinica San Carlo di Paderno Dugnano è una delle pagine più nere della sanità Italia, un orrore che lascia sgomenti e profondamente indignati…
Un uomo di 69 anni, in salute e pienamente autosufficiente, è stato ricoverato per una semplice operazione di rimozione di un tumore alla prostata ma il suo calvario ha preso una svolta assurda e tragica: a causa di un presunto errore nella procedura anestetica, si è trovato costretto ad affrontare l’amputazione del proprio avambraccio destro…
Da un intervento di routine, dunque, è uscito mutilato, privato per sempre dell’autonomia che aveva prima di entrare in sala operatoria…
Questa non è solo una questione di malasanità…è una dimostrazione scioccante di negligenza e di superficialità imperdonabile…
Le procedure basilari che dovevano essere garantite all’interno della clinica San Carlo sono state disattese mettendo in pericolo una vita e causando sofferenze inimmaginabili…
La stessa clinica ha dichiarato di voler collaborare per accertare le responsabilità ma tale dichiarazione sembra un misero tentativo di scusarsi dopo aver causato danni irreparabili…
L’uomo, che fino a quel momento viveva in modo indipendente ed attivo, ora è prigioniero delle sue limitazioni…
Non può guidare e non può fare da solo nemmeno le azioni più semplici…
La sanità, anziché curarlo, lo ha mutilato nel corpo e nell’anima attraverso un’azione che adesso grida giustizia…
Questo episodio non può e non deve essere archiviato come un semplice “incidente”…esso è un’onta che colpisce il sistema sanitario e che getta discredito su chi avrebbe dovuto tutelare e proteggere la salute dei pazienti…