Il rincaro del caffè: in fuga dai 1,50 euro, ma chi resiste a 1 euro?
Il battage in città è vivace: il prezzo del caffè al bar è in costante ascesa, superando spesso la soglia dei 1,50 euro, e se ci si accomoda al tavolo, il conto può arrivare fino a 3. Ma c’è chi, con coraggio, si tiene saldo sui 1 euro. In un vero tour enogastronomico tra i banconi veronesi, ci si trova davanti a uno spettro di prezzi che va dall’esigua cifra di un euro a tazzina, un autentico rarità, fino al vertiginoso picco di 1,50 euro e oltre, soprattutto nei locali che affacciano sul prestigioso centro storico.
La geografia del caffè non mente: il servizio al banco si dimostra democratico, con prezzi equi, ma la situazione cambia radicalmente se si sceglie il servizio al tavolo, specialmente in centro città o nelle zone più ambite. Un esempio? Il bar ai Duchi, con un costo fisso di 1,50 euro per una tazzina, indifferentemente che tu stia degustando la tua bevanda nera in Corso Porta Nuova, a Porta Borsari o altrove. Al bar in Corso Porta Nuova, Paolo sottolinea: “Il servizio al tavolo fa balzare il prezzo a 1,80 euro, una costante degli ultimi tempi. E non sembra destinato a mutare; al contrario, optiamo per un supplemento di 60 centesimi per l’aggiunta di latte di soia, un tempo omaggiato ma ora diventato una vera e propria prelibatezza dai costi elevati e sempre più richiesto”. Nel panorama veronese emerge prepotentemente la presenza di Antonino Vincitore, titolare del bar Favorite in Via Saffi: qui, grazie all’esclusivo utilizzo dei chicchi di caffè Moreno provenienti direttamente da Napoli, si può gustare una “tazzulella ‘e café” autenticamente napoletana al prezzo imbattibile di un euro a tazzina. “Mantenere questo costo è un grande sacrificio,” confida Antonio, “ma la qualità dei prodotti napoletani che utilizzo, attentamente selezionati e macinati, permette di contenere i costi senza compromettere l’eccellenza”.
La lotta per restare fedeli ai prezzi più bassi è agguerrita: dallo Speziale in Via XX Settembre fino al Butterfly Caffè a Santa Lucia, dove trasparenza e passione per la tradizione si scontrano con i costi sempre in aumento di zucchero e latte. Anche il prestigioso Caffè Vittorio Emanuele, icona di Piazza Bra, ha seguito la tendenza al rialzo, portando il prezzo della tazzina al banco a 1,30 euro, salendo a 3 euro per un servizio seduti e impeccabile.
Così, in un’epoca in cui ogni centesimo conta, la scelta del posto dove gustare il proprio caffè quotidiano diventa sempre più un’importante decisione economica.