L’emergenza cinghiali raggiunge livelli preoccupanti a Ventimiglia, spingendo il sindaco Flavio Di Muro a chiedere ufficialmente battute straordinarie di caccia per fronteggiare la crescente presenza di ungulati sul territorio. La decisione arriva dopo numerose segnalazioni da parte dei cittadini e una serie di incontri con enti competenti e associazioni agricole. Gli avvistamenti di cinghiali, sempre più frequenti non solo nelle zone collinari ma anche a ridosso delle abitazioni, hanno causato danni ingenti ai terreni agricoli e suscitato forti timori per la sicurezza pubblica. In particolare, le aree maggiormente colpite risultano essere Grimaldi, Mortola Superiore, Seglia, la parte alta di via Gianchette, Latte e diverse altre zone delle alture ventimigliesi. “In questi mesi abbiamo ricevuto numerose segnalazioni, anche documentate, che descrivono situazioni di pericolo e devastazione spiegano il sindaco Di Muro e l’assessore con delega alla ‘terra’ Serena Calcopietro. È nostro dovere intervenire, pur nel rispetto delle competenze che spettano al Comune. Per questo motivo abbiamo avviato un’interlocuzione con il Comando regionale del Nucleo di Vigilanza Faunistica Ambientale, chiedendo un intervento straordinario.” La richiesta di autorizzare abbattimenti controllati arriva anche a valle di un recente incontro tra l’amministrazione e le associazioni di categoria Coldiretti, Confagricoltura e CIA, nel quale si è discusso dell’emergenza ungulati e di altre criticità del comparto agricolo, tra cui la gestione degli abbruciamenti dei residui vegetali. Parallelamente, il Comune sta valutando l’acquisto di gabbie per il contenimento degli animali, che in alcuni casi hanno mostrato atteggiamenti aggressivi, aggravando ulteriormente la situazione. “Confidiamo che la Regione e gli enti preposti rispondano in tempi rapidi, perché la situazione è diventata insostenibile e rischia di compromettere non solo l’agricoltura ma anche la vivibilità di intere frazioni collinari”, concludono il sindaco e l’assessore. Intanto, si attende l’esito della verifica tecnica richiesta per mappare con precisione l’estensione del problema, così da pianificare interventi efficaci e mirati. La cittadinanza resta in allerta, mentre cresce la pressione sugli enti regionali affinché si passi rapidamente dalle parole ai fatti.