IL CRESCENTE IMPATTO DEI DISTURBI ALIMENTARI
La bulimia, l’anoressia e il binge eating stanno diventando sempre più diffusi in Italia, con un aumento del 40% negli ultimi tre anni, portando il totale dei casi a oltre tre milioni.
Questa tendenza preoccupante è particolarmente evidente tra i giovani sotto i 12 anni.
LA DISTRIBUZIONE DISPARI DEI CENTRI DI CURA
In Italia, secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), sono attivi 126 centri dedicati alla cura dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione.
Di questi sono 112 quelli pubblici e 14 nel privato accreditato. Tuttavia, questa rete di centri non è distribuita in modo uniforme sul territorio nazionale. Il maggior numero di centri (63) si trova nelle regioni del Nord, con una concentrazione particolarmente elevata in Emilia-Romagna (20) e Lombardia (15).
Al Centro, ci sono 23 strutture, di cui 8 nel Lazio e 6 in Umbria, mentre nel Sud e nelle Isole ve ne sono 40, di cui 12 in Campania e 7 in Sicilia.
L’IMPATTO DELLA PANDEMIA E L’AUMENTO DEI CASI
Il problema dei disturbi alimentari si è amplificato dopo la pandemia da COVID-19.
Secondo varie fonti, si stima che i casi siano aumentati del 30-40%, con un picco ancora più elevato nei ricoveri durante e dopo il lockdown, che sono saliti del 50%. Si osserva un aumento della componente maschile, soprattutto tra le nuove generazioni, ma resta il fatto che la stragrande maggioranza dei pazienti affetti da disturbi alimentari sono donne.
LA RISPOSTA DELL’UNICUSANO: IL MASTER IN PSICOLOGIA DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE
In risposta a questa crescente crisi, l’Unicusano ha lanciato il suo Master in Psicologia del Comportamento Alimentare, un corso progettato per formare professionisti in grado di affrontare queste sfide complesse.
Fra i collaboratori di spicco del programma c’è la professoressa Giulia Vincenzo, biologa nutrizionista premiata con il Leone D’Oro di San Marco al Gran Premio di Internazionale di Venezia.
LA NECESSITÀ DI OTTIMIZZARE LE RISORSE E MIGLIORARE I SERVIZI
Nonostante l’urgenza della situazione, le risorse destinate al trattamento dei disturbi alimentari sono largamente sottoutilizzate, con solo il 3% delle risorse spese dalle Regioni fino ad ora.
Questa discrepanza evidenzia l’urgente necessità di migliorare l’accessibilità e la qualità dei servizi dedicati a coloro che soffrono di queste patologie.
IL RUOLO CHIAVE DEL MASTER UNICUSANO NEL COMBATTERE L’EPIDEMIA SOCIALE
Il Master Unicusano mira a colmare questo divario fornendo una formazione completa su vari aspetti dei disturbi alimentari, dalla comprensione dei quadri clinici alla gestione delle emozioni legate al cibo.
La professoressa Vincenzo contribuisce al programma con il suo modulo sulle diete, smascherando le false promesse delle diete drastiche e fornendo strumenti pratici per mantenere un peso sano nel lungo termine.
Attraverso una combinazione di teoria e casi clinici, il corso si propone di preparare gli operatori a svolgere un ruolo attivo nel supporto e nel trattamento delle persone affette da disturbi alimentari, contribuendo così a contrastare questa crescente epidemia sociale.
OSSERVAZIONI FINALI
L’aumento dei disturbi alimentari in Italia rappresenta una sfida significativa per la società nel suo complesso.
La necessità di risorse adeguate e servizi di supporto di qualità è evidente, specialmente considerando l’incremento del 40% dei casi negli ultimi tre anni.
Il Master in Psicologia del Comportamento Alimentare dell’Unicusano si distingue come un’importante risorsa per affrontare questa crisi, fornendo una formazione specializzata e pratica per gli operatori del settore.
Attraverso l’impegno di professionisti qualificati come la professoressa Giulia Vincenzo, il corso si propone di migliorare la gestione e il trattamento dei disturbi alimentari, contribuendo così a mitigare l’impatto di questa epidemia sociale. Resta ancora, tuttavia, molto lavoro da fare per ottimizzare le risorse disponibili e garantire un accesso equo e tempestivo ai servizi necessari per coloro che ne hanno bisogno.
@Mirella Madeo