lunedì, Maggio 20, 2024
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La strage degli imperfetti durante il periodo nazista

La sindrome di down durante il periodo nazista

Il nazismo è stato una delle pagine più brutte e tremende della nostra umanità. Si sviluppa a metà degli anni‘20 e si afferma definitivamente durante il primo lustro degli anni’30, quando Adolf Hitler prese il comando del partito nazionalsocialista.

L‘idea di Hitler era quella di creare una razza pura superiore, dove non vi fosse posto per persone affette da qualsiasi tipo di disabilità, per gli ebrei, i Rom, gli omosessuali e gli oppositori politici.

Fu così che alla fine degli anni’20, periodo di grande crisi economica, i nazisti fecero leva sulle gravi difficoltà del momento, poiché i costi sociali che gravavano sulle persone disabili o con gravi malattie psico-fisiche erano insostenibili e pertanto considerati un peso per la comunità tedesca: la propaganda nazista lavorò proprio su questo aspetto per giustificare lo sterminio di queste persone.

La strategia Hitleriana era quella di condurre alla supremazia della razza Ariana e per far sì che ciò potesse accadere si fece leva sul malumore della popolazione tedesca (psicologia delle masse) adducendo che il futuro della Germania sarebbe dipeso dall’esito della guerra.

Con queste argomentazioni, la popolazione tedesca fu indotta a credere che il diverso minasse la riuscita di questa ideologia e pertanto dovesse essere considerato un nemico da eliminare. Fu così che il popolo si rese complice di questo sterminio, rendendosi compiacente e negando i crimini che venivano perpetrati nei campi di concentramento.

In nome dell’eugenetica, nel 1933, fu ordinata nei paesi scandinavi la sterilizzazione di persone affette da malattie ereditarie ai fini di impedirne la trasmissione alle generazioni future. I nazisti fecero proprio il concetto di eugenetica, promuovendo la riproduzione dei soggetti socialmente desiderabili e a prevenire la nascita di soggetti indesiderabili tramite infanticidio o aborto.

Nel 1938 nacque un programma denominato Aktion t4 con cui si designò il programma nazista di eutanasia che, sotto responsabilità medica, prevedeva in Germania la soppressione di persone affette da malattie genetiche inguaribili e da portatori di handicap mentali. Hitler autorizzò i medici “a concedere la morte per grazia a malati considerati incurabili secondo l‘umano giudizio”.

I medici e le ostetriche erano obbligati a riferire di tutti i bambini nati con deformità, quali la sindrome di Down, macrocefalia, idrocefalia o malformazioni degli arti: i soggetti dapprima venivano rinchiusi in sezioni speciali per giustificare il ricovero ai genitori, per poi essere uccisi tramite iniezioni letali.

Questa pratica successivamente venne utilizzata anche con le persone adulte che soffrivano di disabilità, adoperando lo stesso trattamento tramite iniezione. Un metodo che però risultava lento, data la enorme mole di “pazienti”: fu così che vennero sperimentate le camere a gas per gli stermini di massa.

La follia nazista, come abbiamo evidenziato, partì dalla soppressione di quelle che vennero definite “vite non degne di essere vissute”, un decorso che porterà alla nascita dell’Olocausto.

 

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