martedì, Aprile 30, 2024
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L’aborto sta per essere inserito nei diritti fondamentali della UE, approvata la risoluzione

Germana Carillo DI GERMANA CARILLO

Il Parlamento Europeo ha appena approvato la risoluzione per introdurre il diritto all’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea

Approvata la risoluzione per chiedere di inserire nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea l’assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva e il diritto a un aborto libero, sicuro e legale.

La privazione dell’accesso alle cure per l’aborto costituisce una violazione di tali diritti fondamentali, recita la risoluzione, passata al Parlamento europeo con 336 voti a favore, 163 contrari e 39 astensioni.

Leggi anche: Aborto, il Parlamento Europeo voterà per includerlo nella Carta dei diritti fondamentali (ma servirà l’impossibile unanimità per l’approvazione)

Cosa si chiede con la risoluzione

Con il voto di oggi l’Eurocamere chiede di modificare l’articolo 3 della Carta, per affermare che:Tutte le persone hanno il diritto all’autodeterminazione sul proprio corpo, all’accesso libero, informato, completo e universale alla salute sessuale e riproduttiva e ai relativi servizi sanitari senza discriminazioni, compreso l’accesso all’aborto sicuro e legale.

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Con il testo, inoltre, il Parlamento europeo vuole esortare i Paesi membri dell’Ue a depenalizzare completamente l’aborto in linea con le linee guida dell’Oms del 2022 e a rimuoverne gli ostacoli, invitando Paesi come la Polonia e Malta ad abrogare le loro leggi e le altre misure che lo vietano e lo limitano.

Inoltre, secondo la risoluzione, i Paesi europei dovrebbero garantire una volta per tutte l’accesso a tutti i servizi necessari alla cura della salute sessuale e riproduttiva e ai relativi diritti, compresa l’educazione sessuale e relazionale completa e adeguata all’età; dovrebbero essere messi a disposizione metodi e forniture contraccettivi accessibili, sicuri e gratuiti e la consulenza in materia di pianificazione familiare, prestando particolare attenzione al raggiungimento dei gruppi vulnerabili. Infine, l’Europarlamento invita la Commissione a garantire che le organizzazioni che operano contro la parità di genere e i diritti delle donne, compresi i diritti riproduttivi, non ricevano finanziamenti europei, mentre gli Stati membri e i Governi locali devono aumentare la spesa per programmi e sussidi per i servizi sanitari e di pianificazione familiare.

La risoluzione non è vincolante e dovrà essere approvata all’unanimità da tutti gli Stati membri.

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