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“MADE IN ITALY”: CENNI STORICI. 15 APRILE/GIORNATA NAZIONALE

La Giornata Nazionale del “Made in Italy”, istituita con la L. 206/2023, si celebra il 15 aprile di ogni anno e coincide con l’anniversario della nascita di Leonardo da Vinci, un evento di grande rilevanza per l’Italia.

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Lo sviluppo del “Made in Italy”, nel tempo, ha contribuito a creare nell’immaginario collettivo un’idea ben definita della qualità dei prodotti di diversi settori (agroalimentare, arredi, meccanica, editoria, moda, ecc.), in grado di rifletterne le abilità e le capacità distintive, così che i prodotti che possono rientrare sotto tale etichetta sono estremamente ricercati sui mercati stranieri.

Il concetto di “Made in Italy” si è trasformato negli anni ed è divenuta una espressione capace di evocare, in tutto il mondo, i prodotti del Bel Paese. Negli ultimi vent’anni la fama di questa espressione ha assunto le caratteristiche di un vero e proprio brand, contraddistinto dalla qualità e dalla creatività tipiche delle eccellenze artigianali e industriali italiane.

Anche lo stile di vita italiano gode da sempre di grande apprezzamento da parte dei consumatori di tutto il mondo: questo costituisce una grande ricchezza per il nostro paese e per le nostre imprese, cosa che implica la necessità di disporre di adeguati strumenti di tutela e di politiche rivolte al suo sostegno. Questo elemento viene rafforzato soprattutto dal fatto che, letteralmente, si ritiene che un prodotto sia “Made in Italy” se viene realizzato e costruito in Italia.

Il progressivo sviluppo e la successiva affermazione del “Made in Italy” possono essere riconducibili grossomodo alla metà del secolo scorso al termine della costruzione postbellica, periodo in cui si gettarono le basi di quello che viene definito “miracolo economico italiano” come si evince dalle parole dello storico Valerio Castronovo nel suo libro “Storia economica d’Italia. Dall’Ottocento ai giorni nostri”: in questo periodo, infatti, gli investimenti nell’industria manifatturiera salirono al 5,2% del PIL nel 1953, fino a toccare il 6,3% nel 1963, contro un valore medio nel decennio precedente pari al 4,5%. Tra il 1950 ed il 1961 il prodotto interno lordo registrò un incremento annuo medio del 6,7%. La produzione industriale arrivò ad occupare il 47% del PIL, mentre la bilancia commerciale passò da un disavanzo di 343 milioni di dollari nel 1952, ad un avanzo di 745 milioni di dollari nel 1959.

E’ evidente, dunque, che questo periodo abbia costituito una tappa fondamentale dell’incremento del tessuto di imprese che, al giorno d’oggi, danno vita ai prodotti simbolo del “Made in Italy” con caratteristiche strettamente singolari, costituite da imprese di medie e piccole dimensioni, molto spesso a carattere familiare, che nel corso dei decenni si sono evolute ed adattate per operare in un mercato soggetto a rapidi cambiamenti.

Infatti, dal 1950 l’Italia intraprese una fase di crescita ed espansione che l’avrebbe portata, di lì a pochi decenni, ad occupare un ruolo di primo piano nell’economia mondiale e a collocarsi tra i primi dieci paesi al mondo per livello di reddito pro-capite.

I processi produttivi da cui avevano origine, in molti casi, erano articolati, frutto di tradizioni secolari che richiedevano molte conoscenze tecniche, tanto che furono proprio gli artigiani, in grado di trasferire tali conoscenze ad una produzione su scala più vasta, a godere dei risultati migliori.

Negli stessi anni, tra le piccole imprese la competizione fu talvolta molto accesa e spinse i piccoli imprenditori ad essere alla continua ricerca di miglioramenti e di nuovi sbocchi commerciali per i propri prodotti, creando una nuova forma di espansione economica, favorita da alcuni importanti provvedimenti di politica economica come la partecipazione italiana al General Agreement on Tariffs and Trade (GATT) ed al ruolo attivo che l’Italia giocò nel processo di integrazione europea.

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Volendo cercare un contesto più delineato da cui ha origine il “Made in Italy” ci potremmo soffermare sulla data del 12 febbraio 1951, quando Giovanni Battista Giorgini, titolare di un noto “buying office” fiorentino ebbe la grande idea di organizzare una sfilata di moda, e convocare alcuni rappresentanti di grandi magazzini americani (Bergdorf and Goodman, Altman, Henry Morgan ecc.) per mostrare loro alcuni esempi di moda italiana.

La sfilata di Giorgini ebbe il grande merito di far notare al mondo che il gusto degli italiani per l’arte ed il bello, che avevano rappresentato la loro forza nei tempi passati, non solo non erano scemati, ma erano ancora in grado di essere utilizzati per dare vita ad un modello concreto di sviluppo. Fu così che, grazie a Giorgini e alla moda, lo stile italiano, per la prima volta, riuscì ad oltrepassare i confini nazionali e ad essere conosciuto ed apprezzato nel resto del mondo: era nato il “Made in Italy”.

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