domenica, Dicembre 8, 2024
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Se validi, alcuni pensieri e azioni riescono a sfidare il tempo

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Appunti e spunti da Ponte di Domenico Ocone 

 

La Settimana Santa o di Passione è normalmente intrisa di sentimenti poco gioiosi. Unico giorno che fa eccezione è la domenica di Pasqua, non fosse altro che per la sua definizione completa – di resurrezione – che dovrebbe aprire il cuore alla speranza di rinnovamento.

Domenica prossima, per l’appunto quel giorno, al momento non lascia nemmeno intravedere elementi che possano tranquillizzare. Ciò deriva da quanto di brutto sta accadendo, particolarmente forte in alcune regioni del mondo. Come se la quantità di angoscia, già pesante prima dei fatti di Mosca, non si fosse ingigantita, si è aggiunto un timore generalizzato per quanto potrebbe accadere ovunque, come attentati o azioni delittuose simili. Soccorre, o almeno potrebbe farlo, il pensiero di uno Stupor Mundi del secolo scorso che, come l’originale, Federico II° di Svevia, ha saputo guardare avanti lontano e senza distorsioni di sorta.

È stato il Professor Luigi Einaudi, primo Presidente eletto dell’ Italia appena divenuta una Repubblica. In questi giorni si stanno celebrando con diversi eventi le sue capacità, in occasione dei 150 anni trascorsi dalla sua nascita. Esse furono tante e nessuna di basso profilo. Al momento può essere di grande aiuto quanto è stato espresso nella celebrazione di lunedì a Roma, in Campidoglio.

Il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha fatto una panoramica a tutto tondo del suo Illustre Predecessore, ricordando in particolare la levatura del suo pensiero economico. Esso si aggiungeva a quello politico perchè coerentemente ne derivava. In effetti quel Professore è considerato, a ragione, un europeista e anche un atlantista della prima ora. Egli si prodigò affinché arrivassero dagli USA nel Paese buona parte delle risorse necessarie per uscire da sotto le macerie provocate dalla guerra. Anche il Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, ha voluto sottolineare l’attualità del pensiero del Professor Einaudi. Egli fu anche il n° 1 dell’Istituto di Emissione. Ancora oggi, ha detto tra l’altro l’attuale Primo Inquilino di Palazzo Koch, sono adoperate procedure economiche introdotte da quel Governatore.

Per quanto la UE fosse ancora una chimera, il pensiero liberale di quell’economista gli fece pensare fin da allora un’ Europa Unita. Anche dal fatto che, al suo interno, le transazioni commerciali fossero svincolate da “lacci e lacciuoli”. Così avrebbe definito ogni forma di pastoie per le attività produttive e commerciali un altro suo successore, Guido Carli. Coincidenza sgradevole, eppure ineludibile, con quanto accennato fin qui, sono le prescrizioni, peraltro conditio sine qua non, che Bruxelles sta dettando perché il fidanzamento delle due compagnie aeree possa giungere a giuste nozze. Sono la tedesca Lufthansa e l’italiana ITA. Quest’ultima è la trasformazione di quella realtà che più di ogni altro testimone ha portato in giro per il mondo l’italianità, da altri, più prosaicamente definito il “Made in Italy”. Si sta così verificando che la UE rischia di produrre risultati opposti a quelli che dovrebbe cercare di adoperate per stimolare l’economia della intera Casa Comune. Dato per scontato che la UE debba osservare e scongiurare che prendano piede le condizioni di abuso di posizione dominante, altrettanto che non debba verificarsi che possa creare ostacoli alla concorrenza che è propria di un mercato libero, quindi concorrenziale. Ciò vuol dire che tratte fin’ora coperte dai due partner fino a ora in competizione, non dovranno necessariamente essere soppresse. Intanto si sta verificando quanto nel villaggio riassumono con l’ espressione: “la processione è ferma mentre le candele accese continuano a consumarsi”.

Aggiunta da fuori campo: e il contribuente italiano continua a pagarne lo scotto.

Gli agricoltori anziani sono soliti tramandare a quanti lo saranno più in là, che “l’ottimo è quasi sempre nemico del buono”. Aggiungendo che un’ operazione che potrebbe essere risolutiva al momento uno, potrebbe non esserlo più al momento due.

Del resto in uno dei vangeli si legge: “c’è un tempo per ogni cosa”.

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