giovedì, Maggio 2, 2024
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Le precedenze e il sapere quando derogare all’interno di esse

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Si continua ad ascoltare e a assistere da ogni latitudine a una forma di ostentazione di potenza di fuoco da parte dell’Iran. Essa sembra essere, oltre che fuori luogo, anche priva di uno stretto collegamento con le azioni di guerra. Al contrario di quanto stanno urlando attraverso l’etere gli Ayatollah, che, minacciando di intervenire se provocati, favoleggiano l’impiego di un’ arma mai usata prima. Destano così in Occidente paure che, come minimo, generano incertezza quando non terrore. Anche se tale modo di fare richiama il comportamento di Rodomonte, non si può non tenerne conto. Lo stesso clima appena abbozzato, provoca già da solo un danno rilevante. Il clima generato è pieno di incertezze come poche altre volte si è presentato all’ Umanità. Quella stessa ha giá altri enormi problemi da affrontare. Gli stessi dovrebbero essere tenuti in osservazione ventiquattro ore al giorno. Sarebbe estremamente complicato, se non del tutto impossibile, prendere in considerazione gli stessi nella loro globalità. Così è bene che l’ attenzione si concentri sull’ Italia, con libertà di approfondire qualcosa di ciò che accade nella UE.

Una premessa: è inutile continuare a considerare separatamente l’ argomento della portata dei conflitti in corso. Quello tra la Russia e l’Ucraina è nato già allargato e esteso a due superpotenze: la Russia e i suoi supporters contro gli USA e gli alleati, prima di tutti la UE, anche se con modalità diverse. Dopo circa due anni si é verificato l’ episodio che ha attizzato un enorme braciere. Esso brucia da secoli, con intensità altalenante, in quel quadrante del mondo, dove è lo stato di Israele, coinvolgendo le popolazioni che vivono all’interno delle stesse, come Gaza e i paesi circondari.

Si capisce così come quel fiume di violenza che scorre a est del pianeta potrebbe subire un’esondazione biblica le cui dimensioni, senza dubbio grandi, non lasciano prevedere facilmente fin dove arriveranno. Intanto problemi altrettanto importanti, come l’analisi e la formulazioni di prospettive indicate dagli organismi specializzati dalle loro sedi, non sempre stanno confermando le previsioni elaborate dai singoli governi, giá non esaltanti dal canto di esse stesse.

Accade così che i risultati finali finiscano, sempre nell’ordine di frazioni di punti, con l’ assistere variazioni negative del rating a causa della goccia che fa traboccare il vaso. È così che la ripassata da parte del FMI, Fondo Monetario Internazionale, ha rettificato, abbassandole le percentuali di incremento dei parametri più significativi. Tanto vale per l’anno in corso e per il biennio successivo.

Tutto ciò fa guardare il futuro agli italiani e a quanti hanno rapporti con gli stessi, con lenti scure ancor più di quelle usate dai saldatori. C’è da aggiungere che altre situazioni di diverso genere stanno caricando di tensione sia l’aria del Governo di Roma sia quella del Parlamento Europeo a Bruxelles. A Roma, con non poche difficoltà, si sta cercando di portare a miti consigli una dinastia imprenditoriale che sta operando da oltre un secolo nel Paese e va ripetendo, per bocca degli epigoni, che intende dismettere i propri impianti costruiti o ampliati in varie zone del Paese. Non c’è bisogno di aggiungere altro a quanto esposto. Spostando la visuale a Bruxelles, si può assistere e ascoltare il Professor Mario Draghi. In questi giorni lo stesso sta riferendo in Commissione Economica i risultati della prima parte dell’ analisi di cui è stato incaricato dalla Commissario Von der Leyen. Il leitmotiv della stessa è che l’Unione Europea, allo stato, è paragonabile a un macchinario complesso ma obsoleto, vale a dire che ha fatto il suo tempo. Occorre, a suo dire, predisporre e realizzare per la Casa Comune un restyling e un aggiornamento della meccanica a tutto campo per i motivi esposti di recente su queste colonne, che saranno completate nel giro di pochi giorni. Semprechè a est non compaiano altri problemi di difesa, se non proprio di nuovi, questa volta di offesa.

Ciò svelerebbe scenari per ora nemmeno nominabili.

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