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Mercato San Severino (SA): Pellegrinaggio e tour a Napoli lo scorso 7 Aprile a cura di un gruppo locale

Napoli, la suggestiva Partenope, rifulgeva di sole e d’arte – domenica scorsa 7 aprile. Svettavano i caseggiati, lungo i fianchi montani della ninfa “vergine” (appunto l’etimologia di “Partenope”). Proprio il momento perfetto per un pellegrinaggio/gita. Alla volta dei principali siti religiosi e/o culturali di questa stupenda città mitteleuropea. Al centro del mondo. Crocevia di culture e civiltà.

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Primavera, sole, caldo e vai, col pullman. Sotto la guida esperta e sicura, prudente, di Valentino Ruggiero – titolare dell’omonima agenzia del gran turismo. Un viaggio tra il sacro e il profano, dunque. Tutto organizzato da alcuni esponenti della parrocchia di S. Giovanni in Parco, in Mercato San Severino; tra questi, citiamo Agata Sessa – che ha raccolto, se così si può dire, il testimone dalla defunta signora Abbadessa. Sempre frequentante la chiesa di S. Giovanni, tra le cui iniziative emergeva la messa in onore dei medici e degli operatori sanitari – intorno al 16 novembre, ricorrenza (fino al 2001) di S. Giuseppe Moscati. Il santo medico (o viceversa), canonizzato da S. Giovanni Paolo II nel 1987.

E proprio nella chiesa del Gesù “Nuovo” – appunto in quel di Napoli – il gruppo di pellegrini sanseverinesi ha iniziato la giornata di viaggio. L’itinerario partiva dalla chiesa sopra citata, ricordando il professore e la sorella – che lo aiutava nel fare il bene – quindi i pellegrini hanno raggiunto Spaccanapoli (col suo allegro vocio), sono giunti a piazza del Plebiscito. In seguito, è apparso il Maschio Angioino e – alfine – Castel dell’Ovo. Ancora, il lungomare assolato. Pieno di gente, anche in concomitanza di una parata di personaggi – italiani e non – in costume. Pranzo dinanzi al mare sbrilluccicante – in un resort molto accorsato, in cui poter degustare anche la pizza o le insalatone; un locale dal servizio ottimale – e, poi, dopo pranzo ecco (in pullman) Capodimonte.

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La famosa reggia, la nota struttura dal parco verdeggiante – bellissima anche all’interno. Napoli è davvero incantevole, tra le sue mille contraddizioni, con i suoi problemi – alcuni atavici – ma soprattutto con le tante risorse dei suoi abitanti. Che la amano da impazzire. Certo, c’è anche la delinquenza; c’è criminalità. Ciononostante, si tratta della città meno depressa dell’Italia intera – se non del mondo. Ricca di bellezze naturali ed antropiche. Da scoprire tutte.

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Il pullman gran turismo è giunto – dunque – presso il “Gesù Nuovo”. Tutti hanno partecipato alla messa, il celebrante ha rivolto anche un saluto al gruppo di San Severino. Subito dopo, qualche minuto di tempo libero – per acquistare ricordini o gironzolare per l’edificio sacro – e la visita alla statua, alla tomba e alle stanze (ricreate) di S. Giuseppe Moscati. La sua storia è esempio di altruismo e dedizione. Sebbene sia morto molto giovane – non superava i 47 anni di vita – è stato, con la sorella e coadiutrice Anna (detta “Nina”), alacre servitore del Vangelo. Nella propria brillante professione, quella appunto di medico, ha avuto cura degli altri. Soprattutto si è dedicato ai poveri, per i quali (ravvisando in essi il volto stesso di Gesù sofferente) offriva le prescrizioni appunto mediche; le conoscenze e competenze di dottore (di corpo e anima) gratuitamente, se non proprio “rimettendoci”. Si divideva tra le visite e la cattedra di Medicina all’ospedale di Napoli.

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Era un reale testimone del suo tempo. Per quanto riguarda la chiesa del Gesù detto “nuovo”, essa era diventata una proprietà dei Gesuiti – o compagnia di Gesù – ordine religioso fondato da S. Ignazio da Loyola e al quale appartiene anche il pontefice Francesco. Inizialmente, però, era conosciuto come palazzo Sanseverino: la dimora della famiglia omonima, che ha fondato appunto Mercato San Severino; da lì si è espansa in altre zone del Meridione e/o in Italia. Sembra che a realizzarlo – con tanto di bugnato e di sapienza architettonica – sia stato Novello da San Lucano, artefice anche del campanile di S. Giovanni (sempre a San Severino; da dove è partito il gruppo). Sulle pietre esterne, ossia sul bugnato, vi sono strani segni – che han dato luogo a diverse interpretazioni: vere e proprie leggende “metropolitane” (non tanto). Per alcuni studiosi, che si sono occupati di spiegare cosa effettivamente fossero tali segni, sarebbero dei segni esoterici, misteriosi. Legati a riti particolari. Per altri, consisterebbero in lettere aramaiche – parte, addirittura, di uno spartito musicale. Ulteriori esperti ed esegeti parlano di simboli alchemici. Al di là di questo, la chiesa è bella e variopinta. Ci sono tante cose da osservare e memorizzare.

Il pellegrinaggio è proseguito, verso piazza del Plebiscito. Il cuore pulsante della città. Giusto in tempo per farsi una foto o un selfie e via – quasi di corsa – verso altri punti notevoli di Napoli. Foto anche per la recente installazione artistica della “Venere degli stracci”, che ha incuriosito soprattutto i bambini del gruppo sanseverinese.

È un simbolo di rinascita, resistenza e resilienza – che ha prodotto anche qualche polemica – realizzato dall’artista Michelangelo Pistoletto. Poi sul lungomare Caracciolo. Dopo consumato un gustoso pasto, presso un ristorante/pizzeria al centro del lungomare, via pullman si è arrivati a Capodimonte. Monumentale struttura, densa di cultura e di bellezze.

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Qui – dopo aver affrontato parecchie rampe di scale, a piedi – si è potuta visitare la vasta collezione di quadri, opere, oggetti (oggettistica) e le note, pregiate ceramiche che da questo luogo derivano la fama. La visita si è… “affacciata” su grandi stanzoni, con dipinti (particolarmente polittici) dal Rinascimento in avanti. Ogni gruppo di beni culturali era inserito nell’ambito di una tematica: i nudi; la religione; le attività mondane (come la caccia, la seduzione) degli ancestrali occupanti di Capodimonte. Beltà e varietà han fatto bella mostra di sé – quindi – per quanto concerne l’appuntamento pomeridiano e post-prandiale. Un paio di ore dopo aver ammirato Capodimonte, tutti a bordo per la ripartenza. Avvenuta in un’oretta e mezza.

Un’escursione religioso/culturale – da ripetere, senz’altro. Anche i più piccoli, assieme ai propri genitori e ai catechisti, hanno apprezzato il bel tour alla volta di Partenope. Per una giornata diversa, con la soavità negli occhi e nel cuore. Prossimo “appuntamento”, coniugando fede e arte, sarà – ad opera di Agata Sessa e di tanti altri referenti, per la chiesa di S. Giovanni a Mercato San Severino (tra cui ricordiamo anche Emilia Iannone e altri, in merito pure ad ulteriori viaggi o incontri culturali, per esempio a Sperlonga il 25 aprile venturo) – il tour di sabato 27 aprile prossimo venturo. Dalle 6.30, orario di partenza – presso il distributore di benzina Fuel-Ruggiero – verso le località di Castelpetroso e di Pietrelcina. La quota, di 60 euro, comprende colazione con caffè e cornetto; guida turistica e pranzo al ristorante. Per informazioni e prenotazioni, è possibile contattare il numero 340 461 9698.

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