Dopo le dichiarazioni del Segretario della Nato Jan Stoltenberg, ribadite dal Commissario Europeo Borrell, sulla necessità di permettere l’utilizzo di armi Occidentali in territorio Russo da parte dell’Ucraina, è arrivata la risposta di Vladimir Putin. “L’invio di truppe occidentali in Ucraina”, ha affermato il Leader sovietico, “porterebbe a un’ulteriore escalation e a un altro passo verso un grave conflitto in Europa e a un conflitto globale“. Parole che non lasciano spazio a fraintendimenti. Tanto che Putin ribadisce il concetto. “Vogliono fare così?”, domanda lo Zar. “Possono andare avanti e noi auguriamo loro buona fortuna. Noi faremo ciò che riteniamo opportuno, indipendentemente da chi si trova sul territorio dell’Ucraina”. Il Presidente Russo ha poi accusato l’Occidente di spingere il mondo verso una guerra dai risvolti pericolosissimi. “La situazione sta peggiorando e il rabbioso fervore militare degli occidentali comincia a dominare. Quindi dobbiamo prendere le misure, rimanere fermi e continuare l’operazione militare speciale“.
Putin ha anche inviato un monito diretto alla Polonia. “Se i soldati polacchi entreranno in Ucraina, non torneranno più a casa“, ha minacciato il Presidente. Che però ha detto di ritenere “improbabile” una mossa di questo tipo da parte del governo polacco. Poche ore dopo l’intervento di Putin è toccato a Macron rilasciare dichiarazioni che acuiscono ulteriormente le tensioni già altissime. Il Presidente francese, durante una conferenza stampa congiunta tenuta insieme al Cancelliere tedesco Olaf Scholz a Meseberg, a Nord di Berlino, ha ribadito le posizioni di Stoltenberg (che nel frattempo aveva fatto una parziale marcia indietro). “Bisogna autorizzare l’Ucraina a colpire in Russia le postazioni da cui viene attaccata”, ha detto Macron. Che ha poi specificato che mentre Putin apre alle trattative di pace “imponendole con la violenza“, l’Alleanza Atlantica vuole ottenerla “con il rispetto del Diritto Internazionale“. Quindi, ha concluso, “con il nostro contributo a sostenere l’Ucraina faremo in modo che si possano difendere e che possano alla fine negoziare“.
Una posizione ibrida, quella del leader transalpino, ma anche molto pericolosa. Perché vista l’attuale situazione, con l’avanzata costante delle forze Russe in territorio ucraino e le grandi difficoltà di Kiev a mantenere le posizioni, l’unico modo di evitare la capitolazione dell’Ucraina sembra essere quello di intervenire direttamente nel conflitto. Non solo con l’invio di armi, e nemmeno permettendo a Zelensky di utilizzare quelle arrivate dall’Occidente su obiettivi situati in Russia. Ma, vista la penuria di uomini che affligge l’esercito ucraino, anche attraverso l’invio di truppe Nato da coinvolgere nei combattimenti. E quest’ultima eventualità, come ha confermato Putin, porterebbe allo scoppio di una guerra globale che coinvolgerebbe direttamente l’intera Europa.