Gli eventi storici che hanno portato all’istituzione della Festa della donna, o meglio della Giornata internazionale dei diritti delle donne, si verificarono agli inizi del ‘900 in diverse parti del mondo quando le donne iniziarono a battersi per i propri diritti e per una vita migliore.
I primi movimenti nacquero tra l’Inghilterra e gli Stati Uniti e avevano come scopo quello di ottenere il diritto al voto per le donne.
Mentre anche in Europa nel 1910 i socialisti istituivano una giornata dedicata alla donna, scegliendo come data di celebrazione il 19 marzo, altri importanti eventi stavano per verificarsi.
L’8 marzo del 1914 in Germania si organizzò la prima grande manifestazione per il diritto al voto delle donne.
Esattamente tre anni più tardi, quindi l’8 marzo del 1917, le donne di San Pietroburgo guidarono una grande manifestazione contro lo zar per chiedere la fine della guerra, il ritorno degli uomini in patria e più cibo per sfamarsi, fu l’inizio della Rivoluzione russa di febbraio.
In Italia le donne comuniste istituirono la Giornata l’8 marzo 1922 ma, con l’avvento del fascismo e della guerra, le celebrazioni furono interrotte. Nel 1944 venne fondata a Roma l’UDI, Unione delle Donne Italiane, furono loro a fare in modo che al termine della guerra, a partire dal 1946, la ricorrenza venisse festeggiata ogni anno in tutta la nazione.
Nel dicembre del 1977 l’Assemblea Nazionale delle Nazioni Unite propose di istituire la “Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale” e molti stati decisero di fissarla all’8 marzo in memoria di storici eventi e celebrazioni.
Il significato della Festa della Donna è quello di commemorare le lotte passate, presenti e future delle donne per i propri diritti e di continuare a promuovere l’uguaglianza di genere in tutti gli ambiti della società. È un momento per riflettere sui progressi compiuti, ma anche per riconoscere le sfide ancora presenti e per rinnovare l’impegno nel perseguire l’uguaglianza e la giustizia per tutte le donne nel mondo.
Solo in Italia la mimosa si regala l’8 marzo il rametto giallo ha significati importanti anche in altri Paesi del mondo. Secondo una tradizione degli indiani d’America, la mimosa andava regalata alle ragazze per dimostrare loro amore e passione. Altre usanze la vorrebbero associata a sentimenti nutriti in segreto, era il fiore degli amanti e di chi non poteva alla luce del sole dimostrare amore e passione.
Gli aborigeni australiani attribuivano alla mimosa proprietà curative e, ancora oggi, la pianta è usata in medicina, nelle diete e per creare decotti contro i sintomi delle malattie veneree, nausea e diarrea. Le ragazze inglesi invece erano solite appuntare un rametto di mimosa alla giacca per accentuare la propria femminilità.
Sono numeri che emergono dal report «8 marzo. Giornata internazionale dei diritti della donna. Donne vittime di violenza».