I sette – 3 britannici, un polacco, un’australiana, uno statunitense e l’autista palestinese – erano a bordo di tre veicoli della ong con insegne sul tetto riconoscibili e lungo un percorso concordato con l’Idf.
La loro uccisione è stata condannata da tutto il mondo, Occidente in primis, con la richiesta pressante e ineludibile di un’indagine trasparente e immediata da parte di Israele, chiamato a rendere conto di un’azione che non ha giustificazioni.
Sia l’esercito israeliano – che si è addossato la responsabilità dell’attacco – sia il premier Benyamin Netanyahu hanno chiesto scusa e concordato l’avvio di un’inchiesta “ad alto livello” militare per appurare come l’attacco al Wck sia potuto avvenire, promettendo di rendere pubblici i risultati.
“E’ stato un tragico incidente – ha detto Netanyahu – in cui le nostre forze hanno colpito senza intenzione gente innocente nella Striscia. Siamo in contatto con i governi coinvolti e faremo di tutto per assicurare che questo non accada più”.