sabato, Maggio 4, 2024
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Autovelox, sentenza della Cassazione

 Autovelox, sentenza Cassazione: come riconoscere quelli omologati e come fare ricorso contro le multe.

di Delfina Rebecchi

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha stabilito l’annullamento delle sanzioni per eccesso di velocità emesse dagli autovelox se questi ultimi non sono omologati. Una decisione che potrebbe dare il via a migliaia di ricorsi da parte degli automobilisti ingiustamente multati. Il primo caso da segnalare è quello di un avvocato trevigiano, multato per aver superato il limite di 90 chilometri orari. L’uomo ha deciso di impugnare la multa e la Cassazione gli ha dato ragione. Intervistato da Repubblica, l’avvocato Emanuele Ficara, esperto in contestazioni di violazioni del Codice della Strada, spiega quali sono le modalità con cui fare ricorso.

Leggi anche: Autovelox non omologati: le multe annullate e rimborsate. Il Veneto rischia di dover sborsare 16 milioni di euro

I consigli dell’avvocato su come fare ricorso

“L’omologazione accerta che il macchinario rispetti i requisiti tecnici previsti dalla normativa e ne consente la riproduzione in serie. L’approvazione, invece, consiste nell’autorizzazione del prototipo secondo degli standard definiti. – spiega l’avvocato Ficara – Se non viene verificato che tutti i macchinari possiedono le stesse caratteristiche ci potrebbero essere delle disparità nella rilevazione della velocità”.

progetto senza titolo 4 96 768x432 “Quando arriva una multa a casa bisogna leggerla attentamente, per decidere in maniera sensata se fare ricorso o meno. – prosegue il legale – Può essere utile anche consultare internet, per vedere se esistono già delle pronunce su quell’autovelox. Si può fare un accesso agli atti e verificare se quell’apparecchio ha un certificato di omologazione. In alcuni casi il Comune potrebbe anche aver messo a disposizione queste informazioni online”.

“Se si scopre che l’autovelox non è omologato, esistono due modalità per fare ricorso. – precisa ancora Ficara – Una prevede di rivolgersi al prefetto entro 60 giorni dalla sanzione, ma di fatto ci si rivolge alla stessa amministrazione che ha fatto la multa. Il vantaggio è che il ricorso è gratuito, perché non bisogna anticipare la marca da bollo. Ma lo svantaggio è che se lo perdo la sanzione raddoppia. In caso di vittoria del ricorso, le spese sarebbero a carico del Comune sia il rimborso delle marche da bollo che le spese legali. Altrimenti la seconda modalità di ricorso è quella davanti giudice di pace, a cui si può rivolgere direttamente cittadino oppure il suo avvocato”, conclude.

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