martedì, Maggio 14, 2024
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Gli italiani possono gioire dei loro diversi primati, basta che si contentino di poco

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Appunti e spunti da Ponte di Domenico Ocone 

L’ altro ieri l’ISTAT ha pubblicato dati più affinati dei risultati economici e finanziari del 2023.

Se gli italiani sapranno leggerli con la necessaria attenzione non faranno salti di gioia, ma almeno potranno rallegrarsi per avere solo delle diottrie mancanti in una UE fin troppa piena di non vedenti. Il dato più recente conferma che l’ occupazione contina a crescere anche in questo scorcio di inizio anno da prendere per certo. È infatti in continuo calo la disoccupazione. Per una volta da quel settore arrivano notizie positive. Può tornare così utile addentrarsi nelle cifre del Bilancio dello Stato dello scorso anno. Dando la precedenza al Prodotto Interno Lordo, per chi deve tenerlo sotto frequente osservazione per i motivi più disparati il PIL, il suo risultato serve a indicare che la nave Italia è sopra o sotto la linea di galleggiamento.

Nel caso specifico, l’anno scorso quell’importante indicatore è cresciuto dello 0,9 % rispetto al corrispondente dell’anno precedente. Anche se si tratta di un aumento di 0,2 punti percentuali che, in tempi normali non sarebbero presi certamente nella considerazione che al momento stanno ricevendo, un particolare fa, da solo, la differenza.

Si tratta del segno + che precede la variazione, di per sé un fattore positivo. Altrettanto vale la notazione dell’ ISTAT che quell’ incremento positivo è costituito in buona parte dal saldo import export. Esso è pari allo 0,3 % e viene fuori dalla somma algebrica dell’aumento dello O,2 % delle esportazioni e della diminuzione dello O,5 % delle importazioni del Paese. Per dare un senso ai risultati microscopici appena riportati, va aggiunto chè nel 2023 nessun paese della UE ha avuto una performance simile.

Commentando da fuori campo, è bene sottolineare che quelle componenti sono tra esse indipendenti. Altro segnale confortante per gli abitanti del Bel Paese è il calo dell’ inflazione fino al livello più basso di tutta la Casa Comune, precisamente al 2%.

Tutto quanto fin qui esposto non deve provocare un coro immotivato di canti gioiosi, perché quei risultati bastano appena perchè l’Italia non finisca in stato di apnea o, ancor peggio, di annegamento.

Nello stesso documento, il bilancio, sono appostate delle cifre mostro, quali il debito dello Stato e la spesa pubblica.

Anche per queste due poste l’Italia è in pole position, solo che nel caso di specie il risultato è da posizionare nel quadrante negativo. Per quanto riguarda il debito del Paesel, esso potrebbe cominciare a fare meno paura per alcuni episodi che, a partire dalla fine dell’ anno scorso, si sono verificati.

Tutto quanto grazie al comportamento della grande squadra dei risparmiatori italiani, soprattutto quelli di calibro medio piccolo. Così, con tre emissioni da parte del Tesoro dei titoli di debito della serie Valore, le casse dello Stato hanno visto confluire al loro interno 53 miliardi di euro. Sono una goccia nel mare, è vero, ma diversi aspetti degli stessi vanno letti con particolare attenzione.

Prima prova della loro appetibilità è possibile desumerla dalla domanda di quei titoli, il cui importo ha superato varie volte quello dell’ offerta. Segnali altrettanto importanti può tirarli l’ Esecutivo per diverse ragioni. Se è vero che il ricavato dei titoli è servito a pagarne altrettanti in scadenza, buona parte in mano a creditori stranieri, ora quel debito è in mano di creditori italiani. Quel che più conta è che ora sono italiani coloro che vantano credito nei confronti del Tesoro per quell’ importo. Questo particolare non è fine se stesso.Attesta, per fatti concludersi, che gli Italiani hanno ripreso fiducia nei confronti dello Stato, semmai l’avessero persa.

Questo atteggiamento non è quantificabile, eppure la sua importanza è senza dubbio primaria. Si conoscerà nel mese prossimo l’andamento del primo trimestre dell’anno in corsa. Certo è che, fino a quando non caleranno i venti di guerra, percentuali di crescita espresse con numeri interi resteranno un sogno nel cassetto.

L’augurio è che si avverino al più presto.

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