venerdì, Maggio 17, 2024
HomeAttualitàConcertone sotto la pioggia tra show e monologhi

Concertone sotto la pioggia tra show e monologhi

Concertone sotto la pioggia tra show e monologhi. Massini: “Chi muore sul lavoro, muore due volte”

Dieci ore di musica dal vivo e impegno. Ultimo, Geolier e Mahmood infiammano il Circo Massimo. L’appello per la scarcerazione del rapper iraniano. Il monologo per le donne di Noemi. Sul palco l’etologa Jane Goodall: “Credete nel vostro futuro”
images (69)
Ermal Meta al Concertone, “equità meglio di uguaglianza”
“Domani chi di voi andrà a scuola? E c’è qualcuno che ha smesso di andarci? Qualcuno che si sentiva escluso, che non era a suo agio? Sapete? Il mio primo mese nella scuola italiana è stato veramente difficile. Non capivo niente di quello che si diceva in classe. Non capivo i compagni, non capivo i professori. Mi sono dovuto impegnare tanto per recuperare, al punto da addormentarmi sui libri. E per fortuna mi è stata data la possibilità di mettermi al passo con gli altri”. Lo ha raccontato Ermal Meta, nato in Albania, dal palco del Primo Maggio.   
 
“Ricordo che i professori mi parlavano più lentamente e mi davano il tempo di appuntarmi tutto ciò che non capivo su dei quaderni – ha detto rivolto al pubblico -. Ecco, penso che sia stato questo, all’inizio, il significato della parola istruzione per me. Avere la possibilità di vivere una scuola inclusiva, quando il termine inclusivo nemmeno si utilizzava. La parola istruzione è fortemente legata ad un’altra parola: ‘uguaglianza’, che significa avere tutti gli stessi diritti e le stesse opportunità”.   
 
Poi continua: “A volte, però, pur nell’uguaglianza siamo diversi e qualcuno può partire svantaggiato nel proprio cammino. Ed è così che ci rendiamo conto che la parola uguaglianza, da sola, non è sufficiente. È a questo punto che ci viene in soccorso un’altra bellissima parola: ‘equità’.
Mentre l’uguaglianza ci mette tutti sullo stesso piano, l’equità si muove dalla diversità di ciascuno, per offrirgli ciò di cui ha bisogno per realizzare sé stesso, perché tutti devono poter guardare l’orizzonte del proprio futuro in egual modo”. “Equità è un bambino che non è costretto a studiare in un’altra classe a causa della sua disabilità. Equità è valutare il rendimento dei ragazzi in base al loro impegno, ognuno secondo le proprie possibilità. Equità è garantire a tutti, ma proprio a tutti, non gli stessi strumenti, ma gli strumenti di cui ciascuno ha bisogno. In fin dei conti, non si può valutare un pesce dalla sua capacità di arrampicarsi su un albero. L’equità nell’istruzione è essenziale per garantire un futuro in cui ogni individuo possa realizzare se stesso. Dobbiamo eliminare i pregiudizi e le barriere che limitano l’inclusione,affinché nessuno venga lasciato indietro. Perché il futuro è una promessa che dev’essere mantenuta per tutti”.  @Rai
 
RELATED ARTICLES

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Eventi in programma

ULTIME 24 ORE